Se volete proprio saperlo, sono vergine. Sul serio. Le occasioni di perdere la mia verginità e via discorrendo non mi sono mancate davvero, ma ancora non mi è riuscito. Succede sempre qualcosa. Se siete da una ragazza, per esempio, i suoi genitori tornano sempre a casa sul più bello – o voi avete paura di vederli arrivare. Se siete seduti dietro sulla macchina di qualcuno, davanti c’è la lei di qual qualcuno – una ragazza, voglio dire – che ha la fissazione di sapere che cosa succede in ogni angolo di quella maledetta macchina. Voglio dire che davanti c’è sempre una ragazza che continua a girarsi per vedere cosa diavolo sta succedendo. Ad ogni modo, ne capita sempre una.
Holden Caulfield, da J. D. Salinger, Il giovane Holden Continua a leggere “Vergine”
Mese: Maggio 2020
PIETRO DE ANGELIS Breve manifesto contro la DaD
[post su facebook, 20 maggio 2020]
1) La Dad non è una forma di didattica perché impedisce la relazione fisica ed emotiva tra il docente e il discente.
2) La Dad non è una forma di didattica perché impedisce la convivenza all’interno di uno stesso spazio condiviso, l’apprendimento delle regole del vivere civile e lo sviluppo di un senso di appartenenza e comunità.
3) La Dad non è una forma di didattica perché impedisce la possibilità di plasmare il tempo dell’apprendimento sulle esigenze e le richieste della classe (da cui è impossibile avere alcun feedback reale). Continua a leggere “PIETRO DE ANGELIS Breve manifesto contro la DaD”
PAOLA NICOLINI Fare scuola fuori dalla scuola
[Comune-Info, 6 maggio 2020]
Dopo essersi sgolati in tutti i modi possibili, tra esperti di varia natura e provenienza, da pediatri a psicologi, da educatori a pedagogisti, da neurologi a psichiatri per dire che il ricorso a strumenti tecnologici come tablet e smartphone va fatto con molta cautela, solo per pochissimo tempo, solo in rarissimi casi, solo se accompagnati da un adulto, solo dopo una certa età e comunque non prima dei cinque-sei anni ma qualcuno in più non sarebbe male, ecco che ci siamo trovati in emergenza a spazzare via tutte le raccomandazioni e a “fare scuola” online, con dosaggi di utilizzo proprio di quei dispositivi che basterebbe per il resto della vita di un bambino o di una bambina.
Ci siamo detti che è stata una didattica di emergenza, ha svolto un ruolo di surrogato in mancanza di altre possibilità di risposta in tempi brevi. Ce ne siamo dovuti in gran parte fare una ragione, di necessità si fa virtù, ben si sa. Continua a leggere “PAOLA NICOLINI Fare scuola fuori dalla scuola”
Smoke
L’attesa dell’ordinanza concernente gli esami di Stato nel secondo ciclo di istruzione per l’anno scolastico 2019/2020 è essa stessa l’ordinanza?
7 maggio
Vorrei dire a chi si lamenta perché il ministero ha comunicato le modalità del megacolloquio a un mese dall’esame di Stato: poteva andare peggio, poteva comunicarlo il giorno della prova. Ma, a proposito, è uscita l’ordinanza?
9 maggio
L’ordinanza sull’esame di Stato non è stata ancora pubblicata. Ci scusiamo per il disagio e vi invitiamo a riprovare più tardi.
11 maggio
Ho fatto due conti. La bozza di ordinanza sull’esame di Stato è del 7 maggio. Il 9 maggio il Miur ha inoltrato la bozza al Cspi (Consiglio superiore della Pubblica Istruzione) per il parere, che peraltro non è vincolante, ma deve essere inserito nell’ordinanza. In mezzo c’è la domenica. L’esame inizia il 17 giugno. Hai voglia. Continua a leggere “Smoke”
SARA DI CARLO Ceci n’est pas une école
[Le parole e le cose, 3 maggio 2020]
È il lontano 1951 quando Isaac Asimov scrive il racconto breve The fun they had in cui immagina la scoperta, a opera di un ragazzino di nome Tommy, di un vecchio libro sul quale viene descritto il sistema scolastico del XX secolo. Tutto si srotola attraverso la sorpresa che Tommy e la sua amica Margie provano nel rendersi conto che nel passato l’istruzione non era affidata a un insegnante elettronico ma a esseri in carne e ossa, che esistevano luoghi comunitari chiamate scuole in cui ci si incontrava e si imparavano cose. E così, a chiosa del racconto, Margie pensa a quanto i bambini potessero aver amato la scuola e chiude: “Chissà come si divertivano!”.
Non è stato necessario arrivare al 2157 – anno in cui Asimov colloca la propria storia –, poiché dall’oggi al domani ci siamo trovati sprofondati nella distopia di quell’ipotesi narrativa. Continua a leggere “SARA DI CARLO Ceci n’est pas une école”
MAURO PIRAS Di bocciature, voti e altre amenità
[Le parole e le cose, 13 aprile 2020]
Lo dico subito: questo è uno sfogo. Una reazione irritata a una serie di cose che abbiamo dovuto sentire in giro sulla scuola in queste settimane, nel pieno dell’emergenza. Una reazione ai luoghi comuni, alla pigrizia intellettuale, ai riflessi condizionati, o forse a una visione reazionaria della scuola talmente radicata nella cultura dell’italiano medio (del giornalista medio, del politico medio, dell’opinionista medio) che neanche ce ne rendiamo più conto. “È un 6 politico!”, “Se li promuoviamo tutti non c’è più serietà!”, “Così si deresponsabilizzano gli studenti!”, “Il lavoro dei docenti non ha più nessuna dignità!”, “Non ha più senso mettere i voti!”. Ecc. Tutto più o meno riassumibile nel sommo principio: “Signora mia, non c’è più la scuola di una volta!”. Continua a leggere “MAURO PIRAS Di bocciature, voti e altre amenità”
RETE BESSA Decalogo con lode sulla didattica a distanza
[Rete Bessa, 23 marzo 2020]
L’emergenza CoronaVirus non ha risparmiato il mondo della scuola. In particolare, è emerso il tema della didattica a distanza che il Ministero e il dibattito mainstream hanno dipinto come soluzione alle difficoltà di questo momento.
Se è evidente che la tecnologia consente di mantenere un contatto con gli studenti quanto mai necessario, l’accelerazione acritica del dibattito e dei provvedimenti di questi giorni è preoccupante. Sappiamo bene che durante qualunque emergenza vengono spesso adottate misure e innovazioni che sono poi destinate a rimanere nella quotidianità lavorativa e sociale, senza che ci sia stato nemmeno il tempo di vagliare le diverse opzioni in campo, né di discutere i provvedimenti. Continua a leggere “RETE BESSA Decalogo con lode sulla didattica a distanza”
ALESSANDRO MANZONI, «Dagli! dagli! all’untore!»
Da «I promessi sposi», cap. 34
In mezzo alla malinconia e alla tenerezza di tali viste, una cosa toccava più sul vivo, e teneva in agitazione il nostro viaggiatore. La casa doveva esser lì vicina, e chi sa se tra quella gente… Ma passata tutta la comitiva, e cessato quel dubbio, si voltò a un monatto che veniva dietro, e gli domandò della strada e della casa di don Ferrante. “In malora, tanghero,” fu la risposta che n’ebbe. Nè si curò di dare a colui quella che si meritava; ma, visto, a due passi, un commissario che veniva in coda al convoglio, e aveva un viso un po’ più di cristiano, fece a lui la stessa domanda. Questo, accennando con un bastone la parte donde veniva, disse: “la prima strada a diritta, l’ultima casa grande a sinistra.”
Con una nuova e più forte ansietà in cuore, il giovine prende da quella parte. È nella strada; distingue subito la casa tra l’altre, più basse e meschine Continua a leggere “ALESSANDRO MANZONI, «Dagli! dagli! all’untore!»”
DAVIDE TEDESCHI – RICCARDO BESCHI Didattica a distanza: contraddizioni di un modello classista
[L’ordine nuovo, 10 aprile 2020]
Dal 5 marzo in tutta Italia è stata sospesa l’attività didattica in presenza per far fronte all’emergenza Covid-19. La disposizione, attiva inizialmente fino a domenica 15/03/20, è stata poi prolungata, e ad oggi, non si hanno notizie circa un eventuale prolungamento fino alla fine dell’anno scolastico, che sembra inevitabile date le sempre più restrittive misure di distanziamento sociale che si stanno attuando nell’ultimo periodo. Ci preme tuttavia sottolineare che alcuni settori produttivi non essenziali, come i settori della difesa, dell’aerospazio o della telecomunicazione pubblicitaria, siano tuttora attivi in barba ad ogni diritto alla salute dei lavoratori coinvolti. Continua a leggere “DAVIDE TEDESCHI – RICCARDO BESCHI Didattica a distanza: contraddizioni di un modello classista”
Portami via da qui
Quella che state per leggere è la trascrizione di un brano di un collegio docenti telematico in un momento di forte perturbazione audio. Mi scuso se non ho potuto eliminare del tutto le interferenze.
Audiooooo AIUTO è partita la mitraglia non si sente niente c’è un rumore di sottofondo è terribile chiudete i microfoni Concettaaaaa si sente malissimo cosa succede? ogni parola ha un’eco infinito infinito infinito infinito infinito infinito pura fantascienza psichedelica! non si sente nulla la gente è strana non si capisce niente AIUTOOO IL TERREMOTOOO è assordante non si sente nulla voglio annegare in questo mare mare mare mare mare non sento la tua voce solo un rumore infernale mentre ti vengo a cercare io sento un rumore atroce ci sono i lavori della metro c non si sente nulla chiedo scusa io vedo solo l’immagine di un uomo con il cappuccio Continua a leggere “Portami via da qui”