Il tema in classe: tutte le tracce assegnate

livello 1 (biennio)

1) Il non uccidere non è solo un comandamento cristiano, è un imperativo assoluto che deve valere per ciascun essere umano. Non si può accettare di uccidere, anche se in modi indiretti: se lo si fa, parole come democrazia e giustizia, diritti e solidarietà, cultura e convivenza civile perdono ogni significato (Gino Strada)
2) Viviamo uno strano paradosso: nessuno può dirsi solo, eppure tutti, in qualche misura, sentiamo, e temiamo di esserlo. Mai come oggi godiamo di un’incredibile abbondanza di strumenti per comunicare, eppure manchiamo dell’essenziale per dire e sentire (Paolo Crepet)
3) Una delle funzioni principali di un amico consiste nel subire (in una forma più dolce e simbolica) i castighi che desidereremmo infliggere, ma non possiamo, ai nostri nemici (A. Huxley)
4) I giovani che protestano in tutta Europa, al di là delle etichette e degli episodi di violenza, esprimono un disagio profondo, la rabbia propria di chi non ha futuro e la sfiducia nelle istituzioni, ponendo una domanda tanto forte quanto inascoltata: perché gli effetti della crisi devono essere pagati dai più deboli, in particolare dai giovani che si affacciano al mercato del lavoro? A questo proposito il governatore di Bankitalia, Mario Draghi, ha dichiarato a margine dei lavori del G20: “Se la prendono con la finanza come capro espiatorio. Ma li capisco: hanno aspettato tanto… Se siamo arrabbiati noi con la crisi figuriamoci loro che sono giovani”. In base alla tua esperienza personale riconosci validità alle ragioni del disagio? In che modo ritieni che sia possibile dare una risposta alle problematiche sollevate?
5) L’immagine rappresenta oggi un canale privilegiato per la comunicazione, tanto da condizionare prepotentemente il nostro modo di essere e di comportarci. Ma può esistere un divario tra l’essere e l’apparire? È vero che l’immagine è sinonimo di mancanza di profondità? Quale valore le attribuisci nella tua quotidianità e quale potere effettivo essa ha di condizionare la nostra vita culturale e sociale? Sviluppa la traccia a partire da tali questioni.
6) Città ideale e città reale a confronto: immagina la tua città ideale, magari partendo dalla descrizione della tua città reale. Che cosa trasformeresti e che cosa lasceresti uguale?
7) Riguardo alla crisi climatica l’ambientalista inglese George Monbiot ha scritto: «Oggi non c’è paese al mondo in cui l’azione del governo sia all’altezza della catastrofe incombente». Si tratta veramente di una catastrofe? E quali azioni è necessario intraprendere per evitare gli effetti più devastanti che incombono sul pianeta?
8) Il primo amore è davvero un’esperienza felice ed entusiasmante o talvolta può essere straziante e dolorosa?
9) Non vorrei vivere secondo le circostanze, l’ambiente e le convenzioni materiali, ma senza curarmi delle conseguenze, vorrei vivere e lottare secondo quello che a me parrà giusto e vero (I. Silone)
10) Le fiabe non insegnano ai bambini che i draghi esistono, loro lo sanno già che esistono. Le fiabe insegnano ai bambini che i draghi si possono sconfiggere. (G. K. Chesterton)
11) Due cose mi hanno sempre sorpreso: l’intelligenza degli animali e la bestialità degli uomini. (Tristan Bernard)
12) I buoni si limitano a sognare di notte quello che i cattivi fanno di giorno (Platone)
13) Nell’uomo c’è qualcosa di buono, afferma con sicurezza il cannibale (Paolo Rossi)
14) Tutte le pistole sono giocattolo. Le più care sono così ben imitate che uccidono perfino (Rafael Sánchez Ferlosio)
15) In ogni caos c’è un cosmo, in ogni disordine un ordine segreto (Carl Gustav Jung).
16) Nulla rischia di uccidere la democrazia più che l’eccesso di democrazia (Norberto Bobbio)
17) Lo smartphone ci ha semplificato la vita?
18) Internet ci rende stupidi?
19) In una società che spinge sempre di più verso la velocità ha ancora senso fermarsi a riflettere?

livello 2 (biennio e triennio)

20) Fino agli anni settanta era un luogo comune che lo sviluppo, inteso come aumento della produzione di beni di consumo e loro maggiore diffusione a prezzi sempre minori, fosse un risultato auspicabile e da perseguire. Da allora, le crisi energetiche e di sovrapproduzione, divenute più ricorrenti, hanno indotto a riflettere sui limiti dello sviluppo, anche alla luce delle problematiche riguardanti la tutela dell’ambiente. Esponi le tue conoscenze a riguardo, e le tue idee sulla possibilità di uno «sviluppo sostenibile».
21) L’immigrazione di massa ha ricominciato a essere un fenomeno di portata mondiale dopo le migrazioni del Novecento, fra le due guerre e dopo il secondo conflitto mondiale. Da più parti si sostiene che gli Stati hanno diritto di limitare o addirittura di negare gli accessi. Discuti quest’idea, indicando quali sono le argomentazioni a favore o contro, ed esponi le tue idee a riguardo.
22) La Costituzione è la legge fondamentale dello Stato italiano; è entrata in vigore il 1° gennaio 1948 e regola ancora oggi i rapporti tra lo Stato e i cittadini. Analizza e commenta i principi enunciati nell’articolo 3, anche in relazione alla storia recente.
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
(Esame di Stato 2018)
23) Nel febbraio del 1945 in Italia venne concesso il diritto di voto alle donne. Da allora l’emancipazione femminile nel nostro paese ha compiuto numerosi passi avanti. Ma esistono ancora settori in cui la parità tra i due generi non è completa: per esempio il numero di donne presenti nei ruoli dirigenziali e nei ruoli di rappresentanza politica è inferiore a quello degli uomini. Discuti la questione, anche alla luce delle tue conoscenze, ed esponi le tue idee in merito.
24) La musica — diceva Aristotele (filosofo greco del IV sec. a.C.) — non va praticata per un unico tipo di beneficio che da essa può derivare, ma per usi molteplici, poiché può servire per l’educazione, per procurare la catarsi e in terzo luogo per la ricreazione, il sollievo e il riposo dallo sforzo.
Il candidato si soffermi sulla funzione, sugli scopi e sugli usi della musica nella società contemporanea. Se lo ritiene opportuno, può fare riferimento anche a sue personali esperienze di pratica e/o di ascolto musicale. (esame di stato 2010)
25) «Nel futuro ognuno sarà famoso al mondo per quindici minuti».
Il candidato, prendendo spunto da questa «previsione» di Andy Warhol, analizzi il valore assegnato alla «fama» (effimera o meno) nella società odierna e rifletta sul concetto di «fama» proposto dall’industria televisiva (Reality e Talent show) o diffuso dai social media (Twitter, Facebook, YouTube, Weblog, ecc.)
(Esame di stato 2011)
26) Comunicare le emozioni: un tempo per farlo si scriveva una lettera, oggi un sms o una e-mail. Così idee e sentimenti viaggiano attraverso abbreviazioni e acronimi, in maniera veloce e funzionale. Non è possibile definire questo cambiamento in termini qualitativi, si può però prendere atto della differenza delle modalità di impatto che questa nuova forma di comunicazione ha sulle relazioni tra gli uomini: quanto quella di ieri era una comunicazione anche fisica, fatta di scrittura, odori, impronte e attesa, tanto quella di oggi è incorporea, impersonale e immediata.
Discuti la questione proposta, illustrandone, sulla base delle tue conoscenze ed esperienze personali, gli aspetti che ritieni più significativi.
(Esame di stato 2008)
27) La nostra cultura arrivata a un punto in cui ogni antica forma di saggezza riguardo al modo di nutrirsi sembra svanita, rimpiazzata da incertezze e ansie di vario genere. La più naturale delle attività umane, scegliere cosa mangiare, diventata in qualche modo un’impresa che richiede un notevole aiuto da parte degli esperti. Come siamo arrivati a questo punto? Perché abbiamo bisogno di un’inchiesta giornalistica per sapere da dove arriva ciò che mangiamo e del dietologo per decidere cosa ordinare al ristorante?
M. Pollan, Il dilemma dell’onnivoro, Adelphi, Milano 2008
La questione della qualità dei cibi che mangiamo, il problema degli OGM, il dilagare di diete di ogni tipo, il progressivo diffondersi di disturbi dell’alimentazione soprattutto tra i giovani non riguardano solo la cultura e la società americane, cui Pollan fa riferimento nel suo libro. II candidato rifletta criticamente sulle domande contenute nel brano esponendo le sue motivate considerazioni al riguardo
28) Oggi si coltiva molto la bellezza esteriore del corpo e si fa bene, è giusto che la si coltivi, già per gli antichi greci non si poteva dare cura dell’anima senza cura del corpo, comprensiva di regolare ginnastica. Credo però che oggi, troppo spesso, si trascuri la bellezza interiore, la grazia, il tratto più prezioso della personalità. Cosi facendo si elude la grande lezione dell’estetica classica secondo cui la bellezza non è mai indipendente dalla verità e dalla bontà d’animo, ovvero, per stare alla concretezza dell’esistenza umana, non è mai indipendente dalla veridicità in quanto desiderio di verità e di sincerità.
V. Mancuso, Io amo. Piccola filosofia dell’amore, Garzanti, Milano 2014
Rifletti criticamente su questo passo di Vito Mancuso, argomentando e motivando le tue considerazioni e convinzioni al riguardo.
(Esame di Stato 2015, sessione suppletiva)

livello 3 (esame di stato)
Riflessione critica di carattere espositivo-argomentativo su tematiche di attualità

29) La fragilità è all’origine della comprensione dei bisogni e della sensibilità per capire in quale modo aiutare ed essere aiutati. Un umanesimo spinto a conoscere la propria fragilità e a viverla, non a nasconderla come se si trattasse di una debolezza, di uno scarto vergognoso per la voglia di potere, che si basa sulla forza reale e semmai sulle sue protesi. Vergognoso per una logica folle in cui il rispetto equivale a fare paura. Una civiltà dove la tua fragilità dà forza a quella di un altro e ricade su di te promuovendo salute sociale che vuol dire serenità. Serenità, non la felicità effimera di un attimo, ma la condizione continua su cui si possono inserire momenti persino di ebbrezza. La fragilità come fondamento della saggezza capace di riconoscere che la ricchezza del singolo è l’altro da sé, e che da soli non si è nemmeno uomini, ma solo dei misantropi che male hanno interpretato la vita propria e quella dell’insieme sociale.
Vittorino ANDREOLI, L ‘uomo di vetro. La forza della fragilità, Rizzoli 2008
La citazione proposta, tratta da un saggio dello psichiatra Vittorino Andreoli, pone la consapevolezza della propria fragilità e della debolezza come elementi di forza autentica nella condizione umana. Rifletti su questa tematica, facendo riferimento alle tue conoscenze, esperienze e letture personali.
30) Bisogna proporre un fine alla propria vita per viver felice. O gloria letteraria, o fortune, o dignità, una carriera in somma. Io non ho potuto mai concepire che cosa possano godere, come possano viver quegli scioperati e spensierati che (anche maturi o vecchi) passano di godimento in godimento, di trastullo in trastullo, senza aversi mai posto uno scopo a cui mirare abitualmente, senza aver mai detto, fissato, tra se medesimi: a che mi servirà la mia vita? Non ho saputo immaginare che vita sia quella che costoro menano, che morte quella che aspettano. Del resto, tali fini vaglion poco in sé, ma molto vagliono i mezzi, le occupazioni, la speranza, l’immaginarseli come gran beni a forza di assuefazione, di pensare ad essi e di procurarli. L’uomo può ed ha bisogno di fabbricarsi esso stesso de’ beni in tal modo.
G. LEOPARDI, Zibaldone di pensieri, in Tutte le opere, a cura di W. Binni, II, Sansoni, Firenze 1988, p. 4518, 3
La citazione tratta dallo Zibaldone di Leopardi propone una sorta di «arte della felicità»: secondo Leopardi la vita trova significato nella ricerca di obiettivi che, se raggiunti, ci immaginiamo possano renderci felici. Rinunciando a questa ricerca, ridurremmo la nostra esistenza a “nuda vita” fatta solo di superficialità e vuotezza. Ritieni che le parole di Leopardi siano vicine alla sensibilità giovanile di oggi? Rifletti al riguardo facendo riferimento alle tue esperienze, conoscenze e letture personali.

 

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