DAVIDE VIERO Contro-voto

[La nostra scuola, 22 ottobre 2022]

Abstract

Questo scritto si propone di analizzare il tentativo, portato avanti da certa pedagogia attuale, di eliminare il voto a scuola. L’analisi che qui svolgerò sarà mediata dallo sguardo storico e relata a molteplici dimensioni, dal momento che quella del voto appare (la si vuole far apparire) come una questione isolata, quando invece si relaziona in modo duplice alla sovrastruttura: da un lato la rivela e dall’altro contribuisce a crearla. Considerare il voto come un mero elemento irrelato può indurre ad abbassare i livelli di guardia e ad agire inconsapevolmente, facendoci portatori inconsapevoli di ideologia. Continua a leggere “DAVIDE VIERO Contro-voto”

LUCA MALGIOGLIO – ALESSANDRO ZAMMARELLI I voti, la scienza e l’ideologia

[La nostra scuola, 14 ottobre 2022]

Chi afferma apoditticamente che il voto, di suo, scoraggia l’apprendimento, senza tenere conto del fatto che le persone in crescita reagiscono in modo diverso a ciò che succede loro a seconda dell’età e del vissuto personale, dice una para-verità indimostrata e indimostrabile e sembra avere conoscenze molto superficiali di psicologia dell’età evolutiva.

Il voto serve, se chi lo riceve può comprenderne le motivazioni. È chiaro che i bambini della primaria, ad esempio, la cui personalità è ancora in formazione, e la cui struttura narcisistica è ancora in evoluzione, potrebbero avere difficoltà a metabolizzare psichicamente un voto negativo, con il rischio di una mancata elaborazione mentale. Continua a leggere “LUCA MALGIOGLIO – ALESSANDRO ZAMMARELLI I voti, la scienza e l’ideologia”

ENRICO BELLS Paolino e il gibbone

Post in «La nostra scuola: cultura, passione e relazione»

Ciao pedagogista «democratico», voglio fare un gioco con te.
Prendi una classe di 30 alunni, una prima di liceo scientifico. Prendila per cinque anni, non per cinque ore. Prendi tutti i relativi curricoli, italiano, latino, scienze, inglese, matematica, fisica, filosofia, storia, geografia, storia dell’arte, religione, scienze motorie e svolgili. Non parliamo di chiacchiere, ma di temi, di scrittura, di pensieri complessi e grammatica, di sottili e astratti concetti filosofici che nascono, si evolvono e si confrontano nei secoli, di eventi storici che hanno plasmato il mondo e gli uomini, di conoscenze sul mondo naturale, di derivate e integrali, di riflessioni su come l’astrazione matematica riesca ad esprimere ed a suggerire le leggi della natura, insomma, di capire come siamo usciti dalle caverne per arrivare su Marte, inventando nuove regole per rispettarci tutti e non autodistruggerci. Continua a leggere “ENRICO BELLS Paolino e il gibbone”

ENRICO CAMPANELLI Il docente fra l’incudine dell’aziendalismo e il martello del pedagogismo

[MicroMega, 9 dicembre 2022]

Da un lato politici e dirigenti che vogliono i docenti come “addestratori” e aspiranti piccoli manager, dall’altro i pedagogisti che li vogliono relegare al ruolo di intrattenitori-facilitatori. Non c’è davvero più posto per il docente che forma e istruisce gli alunni?

È del settembre scorso la pubblicazione del documento “La scuola che vogliamo” da parte dell’ANP (già Associazione Nazionale Presidi). La data di uscita non è casuale, poiché si tratta di un vero e proprio elenco di desiderata sulla scuola esplicitamente rivolto al nuovo governo che sarebbe uscito da lì a poco dalle elezioni politiche. Continua a leggere “ENRICO CAMPANELLI Il docente fra l’incudine dell’aziendalismo e il martello del pedagogismo”

ANTONIO VIGILANTE La scuola italiana nello specchio di quella americana

[Da «MicroMega», 29 dicembre 2022]

Questo filosofo scrive su MicroMega e e finalmente fa un po’ di chiarezza nel groviglio delle idee su dove va la scuola. Ci informa che esistono due posizioni, da una parte ci sono i nipoti di Diui, di Don Milani, di Mario Lodi, di Danilo Dolci, e «in tempi più vicini di Gianfranco Zavalloni» (si è dimenticato di Rodari), i progressisti, quelli che la scuola «non lascia indietro nessuno», gli illuminati, dall’altra c’è la deriva antipedagogista degli insegnanti fermi al secolo scorso, cugini di Lucio Russo e di Paola Mastracola, quelli che la scuola è trasmettere, sorvegliare, punire, fare la lezione frontale e poi l’interrogazione e dare il voto, quello con il numero che crea disagio. In mezzo, forse, c’è l’Invalsi.

Sarebbe bello se sulla porta di ogni aula scolastica ci fosse scritto “Qui nessuno viene lasciato indietro”. Continua a leggere “ANTONIO VIGILANTE La scuola italiana nello specchio di quella americana”

MARINA BOSCAINO Valditara, o del progetto eversivo di una scuola non più democratica

[MicroMega, 3 novembre 2022]

Fan sfegatato dell’autonomia differenziata, il neo Ministro ha in mente una mission molto precisa: adoperare il merito come randello ideologico per averla vinta su un sistema recalcitrante, fino ad ora indisponibile a lasciarsi irregimentare. Il pluralismo e la libertà di insegnamento sono infatti le architravi su cui si basa la scuola della Costituzione.

Sono tornati a pontificare i Soloni del “merito”, forti della nuova denominazione di quello che fu il Ministero della Pubblica Istruzione, oggi Ministero dell’Istruzione e del Merito, guidato da Giuseppe Valditara. Continua a leggere “MARINA BOSCAINO Valditara, o del progetto eversivo di una scuola non più democratica”

ANNA ANGELUCCI – RENATA PULEO «Voto sì o voto no»: è questo il problema?

Da Roars, 6 dicembre 2022

Non mi meraviglio per che (come è ordinario) quei che manco intendono, credono saper più: et quei che sono al tutto pazzi, pensano saper tutto.
Giordano Bruno, La cena delle ceneri (1584)

Il dibattito odierno sulla valutazione oscilla tra tensione oggettiva (chi valuta? cosa valuta? come valuta?), soggettività come particolarità del punto di vista (con l’accusa, rivolta ai docenti, di esercitare una discrezionalità intesa come arbitraria), titolarità a definire il quadro valoriale (valutazione delle conoscenze o valutazione delle competenze come tensione tra mondo della scuola e mondo del lavoro), autorevolezza nell’assunzione dei paradigmi (la scuola, l’università, il ministero, gli enti certificatori nazionali e sovranazionali, le associazioni professionali, gli organismi istituzionali e politici).

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RENATA PULEO C’è chi merita e chi no

(Dicembre 2017)

Il 26 settembre scorso i giornali erano occupati in modo quasi equanime da commenti sul flop della proposta di legge sul diritto di cittadinanza e sullo “scandalo” della selezione universitaria. Nessun quotidiano collegava i due fatti, ma io tendo a vedere nella solerzia delle destre anti-cittadinanza, nonché della sinistra ipocritamente pro-cittadinanza, e gli arresti di illustri accademici, un nesso. Un nesso culturale, e dunque politico: viviamo in un paese di predicatori di onestà e di legalità che molto spesso incappano in comportamenti familistici, mafiosi. Traffici, di esseri umani e di capitale umano, non sono aspetti così distanti. Sempre qualcuno approfitta, fa profitto, genera redditi economici e rendite di fatto da situazioni di potere, da posizioni di disuguaglianza. Continua a leggere “RENATA PULEO C’è chi merita e chi no”

FLAVIO MARACCHIA Il baule è vuoto

[Gli opliti di Aristotele, 5 settembre 2022]

Il baule è vuoto. Il tempo lo ha riempito di parole, lunghe file di parole che si annodano e attorcigliano fino a perdere completamente di senso. Dentro quel baule manca invece l’unica cosa che dovrebbe essere gelosamente custodita: la cura nelle relazioni. Nessuna traccia dell’attenzione necessaria, della tenerezza perfino, così come della sincerità e del riguardo che si devono in qualsiasi vero rapporto dialogico. Ecco come sta diventando la scuola. Un baule vuoto.

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DOCENTI DEL LICEO COPERNICO DI BOLOGNA Degna-mente per la scuola

Petizione · DEGNA-MENTE PER LA SCUOLA · Change.org

Noi docenti della scuola della Repubblica italiana prendiamo ancora una volta la parola per dichiarare il nostro totale dissenso nei confronti del DL 36/22, appena convertito in legge (79/22) e della politica scolastica, della visione stessa della scuola, nella quale il provvedimento si inquadra.

Una forte criticità del decreto, che modifica il percorso iniziale a carico dell’aspirante futuro insegnante rendendolo notevolmente oneroso a fronte di esiti incerti e accidentati, si annida nella cosiddetta “formazione” dei docenti: il decreto istituisce attività “volontarie” per i docenti già in ruolo e obbligatorie per i neoimmessi, da svolgere in cicli triennali Continua a leggere “DOCENTI DEL LICEO COPERNICO DI BOLOGNA Degna-mente per la scuola”