CRISTIANO CORSINI Ridurre la distanza

[Gli Asini, 17 aprile 2020]

Una valutazione per la prossimità educativa

In queste settimane di distanza forzata legata all’emergenza Covid-19, all’interno del discorso sulla valutazione ha guadagnato progressivamente spazio la valutazione formativa, dapprima tratteggiata in una nota ministeriale del 17 marzo e quindi esplicitamente evocata da associazionismo educativo (Mce) e dirigenti (Anp). Nel suo lavoro sul formative assessment, pubblicato in Italia come “La valutazione formativa” (2016), Laura Greenstein rileva che il termine assessment deriva dal latino assidĕre, che significa sedersi accanto. Questa etimologia è impiegata dall’autrice per introdurre la funzione che la valutazione può giocare come strategia didattica e relazione educativa. Continua a leggere “CRISTIANO CORSINI Ridurre la distanza”

FLAVIO MARACCHIA Non metterò voti

[Gli opliti di Aristotele, 22 aprile 2020]

In questo momento l’intero sistema dell’Istruzione, colto da un’emergenza così improvvisa, sbanda. Dietro la maschera di alcune disposizioni generali contraddittorie e lacunose, evidentemente incapaci di regolare l’irregolabile e di abbracciare insieme i diversi ordini e gradi della scuola, si finisce per abbandonare i singoli Istituti, i docenti e ogni famiglia italiana al fai dai te, all’impiego delle proprie risorse e all’esercizio di una didattica a distanza che assume colori e forme evidentemente dissimili.

In questo momento la Pubblica Istruzione evidenzia i limiti di un sistema impreparato a trovare soluzioni rapide, efficaci e condivisibili. Quello che allora fa, più o meno apertamente, è concedere a ognuno il mandato di esercitare al meglio delle proprie possibilità il dovere di una sopravvivenza necessaria ed essenziale. Non senza confusioni e grottesche contraddizioni. Continua a leggere “FLAVIO MARACCHIA Non metterò voti”

MARIKA MARIANELLO La didattica a distanza (Le gioie dell’insegnamento centocinquesima)

[Cattive maestre, 4 aprile 2020]

E così, dopo un lungo periodo di webinar  e d’autoformazione imposta, forzata e intensa sulle piattaforme più all’avanguardia e alla ricerca di materiali didattici stimolanti e fruibili, e dopo una cascata di circolari, e-mail, messaggi, fake news, meme, catene de Sant’Antonio e santini di Padre Pio e inviti a pregare insieme a Papa Francesco e consigli di classe informali e ufficiosi su Whatsapp, tra risposte stizzite e celebrazioni dell’ego varie, in una sorta di competizione sfigata a chi è più tecnologic@, più efficiente e più martire, viene attivata (finalmente?) la fatidica piattaforma d’istituto per le videolezioni:

Prof mi sente? Prof mi vede? Prof la vedo a scatti. Prof la sento metallica. Prof è robotica. Prof vedo tutto nero/bianco/grigio/viola. Prof non mi funziona il Wi Fi. Prof sto per finire i Giga. Prof sto senza batteria. Continua a leggere “MARIKA MARIANELLO La didattica a distanza (Le gioie dell’insegnamento centocinquesima)”

ANTONIO VIGILANTE Quella distanza che rende la scuola più vicina

[Gli Stati Generali, 24 marzo 2020]

I problemi, le difficoltà, i rischi della chiusura – non si sa fino a quando – della scuola sono evidenti: primo fra tutti la possibilità concreta che chi è già indietro resti ancora più indietro, a causa del divario culturale, cui si aggiunge ora, spesso, il divario digitale. Un piccolo studente che abbia difficoltà legate alla motivazione, con alle spalle una famiglia che non lo supporta, rischia di perdere anche l’incoraggiamento e il sostegno della comunità scolastica (quando c’è: cosa che non è purtroppo scontata). E può essere che la mancanza di computer o di una stabile connessione alla rete Internet finisca per aggravare il quadro.
Vorrei però ragionare anche sulle opportunità di questa fase così difficile. Continua a leggere “ANTONIO VIGILANTE Quella distanza che rende la scuola più vicina”

Da Da De Do Do Do De Da Da Da

Diario DaDa, 14-25 aprile 2020

L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n’è uno, è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio.
Italo Calvino, Le città invisibili

14 aprile
Riassunto della puntata precedente (Il possibile l’abbiamo fatto ecc.): mercoledì 4 marzo sono uscito da scuola alle 2. Il pomeriggio, sul tardi, dopo l’annuncio della chiusura delle scuole, ho incontrato la Marescotti (nome di fantasia) che chiudeva la cartolibreria nella piazza. Continua a leggere “Da Da De Do Do Do De Da Da Da”

Risurrezione

«La risurrezione, signorina», le disse la fenice «è la cosa più semplice del mondo. Non è più sorprendente nascere due volte invece che una. Tutto è risurrezione a questo mondo: i bruchi risuscitano in farfalle, un nòcciolo messo in terra risuscita in albero, tutti gli animali seppelliti nella terra risuscitano in erbe, in piante, e nutrono altri animali della cui sostanza formano ben presto una parte: tutte le particelle che componevano i corpi sono cambiate in esseri diversi».

Voltaire, La principessa di Babilonia

GIOVANNI CAROSOTTI Contro gli insegnanti: la nuova linea della ministra Azzolina

[Roars, 14 aprile 2020]

Sarebbe stato un bene fosse proseguito quel clima di attesa e di sospensione del giudizio che, in un primo momento, sembrava dovesse prevalere tra tutte le parti che in questi anni si sono confrontate, anche molto polemicamente, sui destini della scuola italiana; anche in considerazione della opportunità di non strumentalizzare a proprio favore una situazione drammatica, che non coinvolge certo solo la scuola. Sembrava opportuno, semmai, confrontarsi a emergenza conclusa, in base alle esperienze acquisite, per valutare quanto della propria cultura professionale fosse stato messo in gioco e quali considerazioni trarne. È durato però poco. Come già testimoniato da Roars, la tentazione di strumentalizzare il ricorso obbligato alla “didattica a distanza” ha sedotto alcuni in modo irresistibile, con l’obiettivo –che sembra centrato- di condizionare l’azione di governo verso svolte autoritarie che si vorrebbero irreversibili. Continua a leggere “GIOVANNI CAROSOTTI Contro gli insegnanti: la nuova linea della ministra Azzolina”

GIORGIO MANGANELLI Trentanove

[da Centuria. Cento piccoli racconti fiume, 1979]

Un’ombra corre veloce tra i reticolati, le trincee, i profili notturni delle armi; il portaordini ha fretta, lo guida una furia felice, una impazienza senza tregua. Ha in mano un plico, e deve consegnarlo all’ufficiale che comanda quel ridotto, luogo di molti morti, di molti fragori e lamenti e imprecazioni. Passa il portaordini agile tra i grandi meati della lunga guerra. Ecco, ha raggiunto il comandante: un uomo taciturno, attento ai rumori notturni, ai frastuoni lontani, ai rapidi fuochi inafferrabili. Il portaordini saluta, il comandante — un uomo non più giovane, il volto rugoso — scioglie il plico, lo apre, legge. Lo sguardo rilegge, attento. “Che vuol dire?” stranamente chiede al portaordini, poiché il messaggio è in chiaro, e chiare e comuni sono le parole con cui è stato scritto. Continua a leggere “GIORGIO MANGANELLI Trentanove”

STEFANO ROSSETTI La forza dell’utopia. Una riflessione sull’attualità di Ivan Illich

[La letteratura e noi, 3 febbraio 2020]

A cinquant’anni di distanza dalla prima pubblicazione, esce una nuova edizione italiana dell’opera di Ivan Illich Deschooling society (Descolarizzare la società. Una società senza scuola è possibile?, 1971, ora Mimesis 2019). L’opera conserva intatta tutta la sua carica di idealismo e di verità, come traspare dalle considerazioni conclusive del libro:

Certo, un’organizzazione imperialistica e capitalistica della società genera una struttura sociale entro la quale una minoranza è in grado di esercitare un’influenza sproporzionata sull’opinione della maggioranza. Ma in una società tecnocratica il potere dei capitalisti del sapere può impedire che si formi un’autentica opinione pubblica controllando le capacità scientifiche e i mezzi di comunicazione. Le garanzie costituzionali delle libertà di parola, di stampa e di riunione intendevano assicurare il governo del popolo. Continua a leggere “STEFANO ROSSETTI La forza dell’utopia. Una riflessione sull’attualità di Ivan Illich”

Outside the dawn is breaking but inside in the dark I’m aching to be free (2)

Jean-François Delfraissy, presidente del Consiglio scientifico Covid-19 che supporta Macron, sostiene che «nessuna scuola in Francia sembra essere stata un focolaio dell’infezione» (Dagospia). Una delle ragioni per cui la Francia è pronta a ripartire in modo graduale dall’11 maggio. Così come la Svizzera e l’Olanda. In Danimarca dal 15 aprile sono state riaperte scuole elementari e asili nido. Con alcune precauzioni: banchi distanziati, i docenti non si possono riunire in sala docenti, durante la ricreazione i bambini possono giocare solo in piccoli gruppi: «Arrivati a scuola ci si lava le mani all’entrata, ci sono segnali sul pavimento per indicare le distanze da rispettare e i bidelli disinfettano tutto almeno due volte al giorno» (Il Post). In Norvegia, dove sono state già riaperti gli asili nido, il 27 aprile riaprono scuole dell’infanzia, elementari e medie. Continua a leggere “Outside the dawn is breaking but inside in the dark I’m aching to be free (2)”