La storia che il ministro della pubblica deve essere (stato) un insegnante è mal posta. Per me il ministro della pubblica istruzione deve essere un politico, un intellettuale, uno studiato che conosce le leggi, che sa fare un discorso. che non fa citazioni a sproposito tanto per ricordarci che esiste un ministro della pubblica. Cosa me ne faccio di un insegnante-ministro che legge i discorsi scritti dall’apparato e ci infila ogni tanto una metafora che gli è venuta in mente mentre beveva il cappuccino?
Ma prima di fare il ministro della pubblica istruzione lo manderei un anno in una scuola a fare le cose che facciamo noi ogni giorno, compresi i collegi, i consigli e i dipartimenti e ora anche sei ore di lezione di fila con una telecamera puntata addosso. E gli farei compilare decine di schede di valutazione di tutte le prestazioni che uno studente può fare. E programmazioni iniziali, intermedie, retrospettive, subtotali. E alla fine gli direi: non lo so se ti confermo la supplenza, sai com’è per via dei tagli all’istruzione la classe viene accorpata. O non si forma perché abbiamo dovuto fare le classi pollaio. O perché non ci sono le aule.