I nodi vengono al pettine. Gli scenari non scenari proposti per il rientro non rientro a settembre derivano da una logica apparentemente ferrea: non c’è un euro per la scuola, ragioniamo con quello che abbiamo (ognuno fa il fuoco con la legna che ha, diceva un ministro dell’istruzione). I ragionamenti che scaturiscono da qui sono per forza di cose contorti e inverosimili: classi dimezzate, lezioni all’aperto, tutorial immagazzinati in una banca dati fruibili da classi parallele. Vi aspettavate che sarebbe stato ridotto il numero di alunni per classe. Ma nemmeno per idea. Chi lavora ai piani alti sta progettando di monetizzare le mancate ripetenze. Meno alunni meno classi. I soldi risparmiati possono essere utilizzati per salvare le aziende che producono videogiochi (l’Oms ha pubblicamente invitato i cittadini in lockdown a impiegare il tempo con i videogiochi. Dice che fanno bene alla salute).
O viceversa. Continua a leggere “All knots come to a head”