Inizia un diario dell’esame di Stato che si intitola «La presidente ha ucciso una zanzara con un compito». In realtà è un diario in differita. I personaggi sono veri, tranne i nomi di fantasia, ma i fatti si sono svolti 8 anni fa. Mi piace ricordare che quell’esame si è svolto in gran parte all’aperto, senza lavagna interattiva, con un pc collegato alla rete attraverso un filo di 50 metri, nel cortile della scuola da cui ero partito tre anni prima e dove sarei tornato tre anni dopo. Le date sono state adattate.
15 giugno
Nell’armadio della commissione oltre alla cancelleria e alle scartoffie ci sono due bocce: una di gel per igienizzare (spesso) le mani, una di disinfettante per superfici offerto da Nonna Papera. Servirebbe anche una boccia di Autan. C’è mezza risma di carta. Dice che ce ne danno un’altra quando l’abbiamo finita e anche il toner è scarso. Continua a leggere “La presidente ha ucciso una zanzara con un compito”