Carissime/i tutte/i, oggi, 3 giugno, mi astengo dalla DaD per chiedere l’apertura delle scuole di ogni ordine e grado a settembre in sicurezza, finanziamenti alla scuola, riduzione drastica del numero di alunni per classe e per oppormi a ogni tipo di didattica digitale, a distanza, mista eccetera. Per tutti questi motivi alle 10 partecipo all’iniziativa pubblica a piazza Esquilino organizzata da Autoconvocati della scuola, Priorità alla scuola, Collettivo NiNaNd@ e altri comitati e associazioni.
Giorno: 3 giugno 2020
CARLO SCOGNAMIGLIO Sul distanziamento didattico e la riapertura delle scuole
[MicroMega, 14 maggio 2020]
Poniamo nell’ordine tre elementi problematici, discutiamoli e poi tracciamone il nesso.
Primo: il processo di apprendimento, nelle varie fasce d’età, non segue il medesimo tracciato, se svolto in presenza oppure a distanza. Secondariamente, le dinamiche affettive e motivazionali coinvolte in un processo di apprendimento, durante un’emergenza sanitaria ed economica, evidenziano un ulteriore elemento di eccezionalità. Consideriamo infine la proposta messa sul tappeto dagli “esperti” ministeriali, di far lavorare nel medesimo tempo una parte degli alunni in presenza, e un’altra a distanza. Proposta inizialmente rivolta all’intera comunità studentesca, e poi – per valutazioni legate per lo più alla custodia domestica (e giammai alla qualità didattica) – riservata soltanto agli studenti della secondaria superiore. Continua a leggere “CARLO SCOGNAMIGLIO Sul distanziamento didattico e la riapertura delle scuole”
DANIELE LO VETERE Chiedi chi erano i Beatles: divagazione su scuola e memoria
[Il presente e noi, 6 maggio 2020]
Domenica mattina, durante un’intervista a SkyTg24, il presidente dell’Associazione nazionale presidi Antonello Giannelli ha sviluppato un ragionamento così riassumibile: nell’apprendimento la motivazione è essenziale, solo ciò che interessa lo studente è motivante, i contenuti non interessanti e non motivanti possono essere sostituiti da altri, l’obiettivo infatti è sviluppare una competenza, non l’apprendimento di quel contenuto; perciò, se l’obiettivo è, poniamo, sviluppare la comprensione del testo, un Dante da sbadiglio potrà essere sostituito da una canzone dei Beatles. Non si può dire che si tratti di un ragionamento che abbia in sé la forza dirompente della novità. Siamo allo standard riformistico medio, ripetuto anche un po’ macchinalmente e schematicamente: competenza, cultura pop, motivazione, apprendimento centrato sullo studente, tra i buoni; conoscenze, cultura letteraria, noia, apprendimento centrato sui contenuti, tra i cattivi. Continua a leggere “DANIELE LO VETERE Chiedi chi erano i Beatles: divagazione su scuola e memoria”