Statua

Come mai c’è una statua, a Milano, dedicata a un personaggio così controverso? Perché si è sentito il bisogno di un omaggio di tipo ottocentesco, quando busti e statue non usano praticamente più?

Sarà dedicata al Montanelli il grande storico? Poco credibile, perché la sua Storia d’Italia scritta a sei mani con Roberto Gervaso e Mario Cervi è un bignami in 22 volumi sul quale nessuno storico baserebbe un’analisi seria.

Sarà dedicata al giornalista che “scriveva bene”? Questo sarebbe da discutere, perché non risulta che in Italia si siano costruite statue per persone che – pur con qualche scheletro nell’armadio – “scrivono bene”. Che motivazione sarebbe? Ognuno potrebbe esercitarsi sui suoi autori preferiti e per Milano, anche senza scheletri nell’armadio, la lista sarebbe già lunga.

Se invece il tributo della città è stato al giornalista vittima di terrorismo (la statua sorge dove Montanelli fu gambizzato dalle Brigate Rosse nel 1977), va detto che forse, in città, andava prima dedicata una statua a Walter Tobagi.
Silvia Ballestra, Montanelli non merita una statua, Internazionale, 16 giugno 2020

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