CAPAREZZA Musicanarchica

Allora, dunque, si fa un gran parlare di libertà artistica ma come si può raggiungerla se chi giudica ti etichetta in fretta? Altro non aspetta che servirti dentro un movimento, voglio musica anarchica e anarchica musica sento! E’ un batti e ribatti di dibattiti atti a premiare battiti che in effetti stando ai fatti fottono quelli che non si omologano no non è morto non li schiodi dal podio mamma quanto li odio! Ho un dito medio come rimedio al tedio di queste radio. In radio tutti Monchy con il mio walkie-talkie e me la spasso da solo in casa tipo (Matul e Corkin?). Se non ti attizzo più della Rizzo cazzo cambia indirizzo ma non dirmi che tu fai cultura che schizzo e mi (Cecchi Paonizzo?).

Rit.
Musica anarchica sbarca fra tutti questi musicisti di marca.
Ti prego sbarca anarchica musica in fondo sei l’unica prolifica, tu sei l’unica che gratifica.
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SILVIA BALLESTRA Montanelli non merita una statua

[Internazionale, 16 giugno 2020]

Nel 2019 sono state le attiviste del movimento Non una di meno, nel 2020 i ragazzi dei collettivi studenteschi: un anno una colata di vernice rosa (gli donava), l’anno dopo rossa. Non sembra amatissimo, l’Indro Montanelli in bronzo lucido e marmo nero che accoglie chi da piazza Cavour entra al parco di Porta Venezia (un tempo Giardini pubblici, ora Giardini Montanelli). Dunque non è solo in relazione agli avvenimenti di questi giorni in tutto il mondo, giorni in cui si tirano giù le statue di razzisti e schiavisti sull’onda delle proteste nate dall’uccisione di George Floyd e conseguente rivolta, che Montanelli viene verniciato a spruzzo: chi ha parlato di emulazione e addirittura di moda si sbaglia, a meno che non si voglia ammettere che la “moda” sia partita da qui.

Niente 8 marzo, quest’anno, causa covid-19, ma nei cartelli delle donne posti accanto alla statua rosa e bronzo, l’anno scorso, c’era già tutto: “Montanelli colonialista fascista e stupratore”.
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FRANCO BERARDI (BIFO) Il sistema psico-immunitario della generazione proto-digitale

[Effimera, 28 maggio 2020]

È ormai largamente provato che il coronavirus colpisce (talora letalmente) persone di età anziana in maniera quasi esclusiva. Persone che hanno meno di quarant’anni non compaiono ch’io sappia negli elenchi dei decessi e sono rare seppur non rarissime negli elenchi dei contagiati.

Eppure, quasi in tutto il mondo, i ragazzi e le ragazze hanno rinunciato alla scuola e hanno accettato le regole della detenzione sanitaria obbligatoria (DSO).

Cioè hanno rinunciato alle due cose più importanti per una persona in età giovanile, hanno rinunciato al piacere di incontrarsi, di studiare insieme, di corteggiarsi, di far l’amore e così via. Continua a leggere “FRANCO BERARDI (BIFO) Il sistema psico-immunitario della generazione proto-digitale”

DAVIDE VIERO Teledidattica in assenza

[Roars, 28 maggio 2020]

L’educazione si caratterizza per il suo particolare dislocamento tra piani diversi: tra presente e futuro, tra visibile ed invisibile, tra ancora e non ancora. Proprio in virtù di questo fatto l’agire educativo non può procedere in modo automatico, bensì deve essere la risultante di un soggetto che tiene presente una molteplicità di fattori. In particolar modo, deve tenerli tutti presenti nella  mediazione col fine di ogni insegnamento, ovvero con l’infinito compimento dell’allievo. Di ogni allievo.

Se già Marx aveva intuito che le trasformazioni avvengono sempre su base materiale, si tratta oggi di dover decidere se subire le trasformazioni che la realtà ci mette di fronte, oppure se creare nuove condizioni materiali rispondenti al fine coincidente con questo compimento dell’uomo. Continua a leggere “DAVIDE VIERO Teledidattica in assenza”

Cuore

Il cuore ha le sue ragioni che la ragione non conosce.
Blaise Pascal

La pioggia stanca la terra, di poi; s’affolta
il tedio dell’inverno sulle case,
la luce si fa avara – amara l’anima.
Quando un giorno da un malchiuso portone
tra gli alberi di una corte
ci si mostrano i gialli dei limoni;
e il gelo dei cuore si sfa,
e in petto ci scrosciano
le loro canzoni
le trombe d’oro della solarità.
Eugenio Montale, I limoni Continua a leggere “Cuore”

GIANNI MARCONATO La didattica a distanza non è una questione digitale

[Tutta un’altra scuola, 27 maggio 2020]

La didattica a distanza non è innovazione e non è una questione digitale.

Per la verità nessun tipo di didattica è una questione digitale. La didattica ha sempre a che fare con i meccanismi dell’apprendimento e con le loro determinanti cognitive, emozionali e sociali che sono di ordine generale e individuale. Farne una questione digitale significa assumere il focus errato e fallire ogni forma di intervento migliorativo della didattica stessa.

Il digitale è certamente una risorsa importante per la scuola ma la scuola non ruota attorno al digitale: non esiste la scuola digitale, non esiste la didattica digitale come non esiste l’insegnante digitale, esistono scuola e didattica dove insegnanti e studenti usano anche il digitale quando è utile per supportare attività di apprendimento o per curvare in alcune occasioni e in direzione digitale alcune discipline. Continua a leggere “GIANNI MARCONATO La didattica a distanza non è una questione digitale”

FRANCESCO MASALA Contro la scuola della mediocrazia

[La Bottega del Barbieri, 22 maggio 2020]

(Premetto che la mia esperienza è solo di 35 anni, scuole superiori, istituti tecnici e professionali)

In tanti anni di insegnamento ho visto cose che voi umani non insegnanti potete solo immaginare, se avete un smisurata fantasia.

Da quando insegno ho cercato di lavorare cercando di far crescere gli studenti, di elevarli rispetto al punto di partenza.

Piano piano scopri che è una vita difficile quella di insegnare per elevare gli studenti, te ne accorgi quando sempre più i presidi (adesso dirigenti scolastici) ti chiedono perché dai qualche insufficienza (e sempre più devi giustificarti), mai ho sentito un dirigente chiedere come mai in certe materie tutti hanno voti non inferiori a otto o nove. Continua a leggere “FRANCESCO MASALA Contro la scuola della mediocrazia”

EUGENIO MONTALE Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale

Da «Satura» (1971)

Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.
Il mio dura tuttora, né più mi occorrono
le coincidenze, le prenotazioni,
le trappole, gli scorni di chi crede
che la realtà sia quella che si vede.

Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
non già perché con quattr’occhi forse si vede di più.
Con te le ho scese perché sapevo che di noi due
le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,
erano le tue.

STEFANO ROSSETTI Apocalittici, integrati, insegnanti. Promesse e timori nella nuova stagione della scuola digitale

[Il presente e noi, 1 giugno 2020]

Se ho incluso la Visibilità nel mio elenco di valori da salvare è per avvertire del pericolo che stiamo correndo di perdere una facoltà umana fondamentale: il potere di mettere a fuoco visioni a occhi chiusi, di far scaturire colori e forme dall’allineamento di caratteri alfabetici neri su una pagina bianca, di pensare per immagini.
Italo Calvino, Lezioni americane, Visibilità
Abbiamo assunto una persona nel ruolo di commissario straordinario del cambiamento […]: ogni mattina dovrà decidere dove si insegnerà, e come, e quando. In un cortile, nel parco, sulla mongolfiera, a casa. Ovunque. Si inaugura il tempo di una flessibilità mai vista […].
Classe, materia e professore sono certezze invecchiatissime.
Alessandro Baricco, «la Repubblica», 20 maggio 2020

La didattica a distanza, imposta dalle circostanze eccezionali che stiamo vivendo, ha riproposto in forma nuova temi di grande attualità nel dibattito sulla scuola. Continua a leggere “STEFANO ROSSETTI Apocalittici, integrati, insegnanti. Promesse e timori nella nuova stagione della scuola digitale”

GIOVANNI CAROSOTTI – ROSSELLA LATEMPA Associazione Nazionale Presidi: fine della scuola della Costituzione e pieni poteri al capo

[Roars, 28 maggio 2020]

Il documento pubblicato il 25 maggio scorso dall’Associazione Nazionale Presidi (ANP) più che un elenco di proposte per la riapertura delle scuola è un progetto politico di riforma del sistema di istruzione del paese, che potremmo sintetizzare così: fine della scuola della Costituzione.

Il pregio dell’Associazione di dirigenti è quello di parlar chiaro. Alcuni lettori forse ricorderanno l’illuminante locuzione di “docenti contrastivi” con cui all’epoca dell’introduzione dell’organico di potenziamento -ex legge 107/2015 – l’Associazione definì quegli insegnanti di cui i dirigenti avrebbero potuto “sbarazzarsi” legittimamente, destinandoli ad attività differenziate dal semplice orario di cattedra, perché non allineati o non desiderosi di sottomettersi alla logica autoritaria che la Buona Scuola intendeva imporre alla vita collegiale degli istituti. Continua a leggere “GIOVANNI CAROSOTTI – ROSSELLA LATEMPA Associazione Nazionale Presidi: fine della scuola della Costituzione e pieni poteri al capo”