RAFFAELLA MONTANI Odio la DAD

[post su facebook, 6 gennaio 2021]

Odio la dad. Passo 10-12 ore al giorno davanti ad uno schermo. La relazione con gli alunni, ridotti a letterine mute durante quella cosa che ci costringono sadicamente a chiamare «lezione», la tengo su con le unghie e con i denti inventandomi scuse per mantenere il contatto. Persa ogni possibilità di condivisione con i colleghi. Ogni visione d’insieme. Non provate neppure a pronunciare mezza frase sulla mia preparazione in campo tecnologico o sulle mie capacità nell’uso del mezzo digitale, perché davvero non sapete con chi avete a che fare e vi riduco a un pedalino. Faccio del mio meglio, a spese della mia vista, del mio tempo, della mia vita privata, della mia sanità mentale, del mio magro stipendio, pur essendo consapevole che i risultati dal punto di vista didattico saranno irrisori. So che in tanti fanno lo stesso e la vivono allo stesso modo. E so pure che tanti altri si sono invece adattati benissimo alla situazione trovandola comoda e confacente al proprio tornaconto.

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LUCIA R. CAPUANA Chi non vuole il ritorno a scuola in presenza?

[L. R. Capuana, 28 dicembre 2020]

Il 2020 è stato un anno disastroso per la scuola italiana. A marzo siamo stati colti di sorpresa e bene o male ci siamo arrangiati, ma c’era la speranza che durasse poco e abbiamo concluso l’anno scolastico alla bell’e meglio. È pur vero che la sospensione delle attività didattiche per DPCM avrebbe potuto rappresentare un momento di riflessione seria e provare ad apportare quei cambiamenti che premono da anni. Tuttavia, i docenti italiani hanno sprecato quest’occasione per agire sconsideratamente e in piena emergenza hanno fatto ciò che non avrebbero dovuto. Sperimentare sugli studenti.

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