[post su facebook, 6 gennaio 2021]
Odio la dad. Passo 10-12 ore al giorno davanti ad uno schermo. La relazione con gli alunni, ridotti a letterine mute durante quella cosa che ci costringono sadicamente a chiamare «lezione», la tengo su con le unghie e con i denti inventandomi scuse per mantenere il contatto. Persa ogni possibilità di condivisione con i colleghi. Ogni visione d’insieme. Non provate neppure a pronunciare mezza frase sulla mia preparazione in campo tecnologico o sulle mie capacità nell’uso del mezzo digitale, perché davvero non sapete con chi avete a che fare e vi riduco a un pedalino. Faccio del mio meglio, a spese della mia vista, del mio tempo, della mia vita privata, della mia sanità mentale, del mio magro stipendio, pur essendo consapevole che i risultati dal punto di vista didattico saranno irrisori. So che in tanti fanno lo stesso e la vivono allo stesso modo. E so pure che tanti altri si sono invece adattati benissimo alla situazione trovandola comoda e confacente al proprio tornaconto.
Continua a leggere “RAFFAELLA MONTANI Odio la DAD”