MICHEL FOUCAULT Alla peste risponde l’ordine

«Sorvegliare e punire»

Ecco, secondo un regolamento della fine del secolo XVII, le precauzioni da prendere quando la peste si manifestava in una città. Prima di tutto una rigorosa divisione spaziale in settori: chiusura, beninteso, della città e del «territorio agricolo» circostante, interdizione di uscirne sotto pena della vita, uccisione di tutti gli animali randagi; suddivisione della città in quartieri separati, dove viene istituito il potere di un intendente. Ogni strada è posta sotto l’autorità di un sindaco, che ne ha la sorveglianza; se la lasciasse, sarebbe punito con la morte. Il giorno designato, si ordina che ciascuno si chiuda nella propria casa: proibizione di uscirne sotto pena della vita. Il sindaco va di persona a chiudere, dall’esterno, la porta di ogni casa; porta con sé la chiave, che rimette all’intendente di quartiere; questi la conserva fino alla fine della quarantena. Continua a leggere “MICHEL FOUCAULT Alla peste risponde l’ordine”

MARCO GUASTAVIGNA Digitare prima dell’uso. Innovazione digitale a scuola: un problema piuttosto che una soluzione

[Giornale Cobas, agosto 2019]

L’amore del Superiore Ministero per l’immaginario “digitale” è davvero forte: tra 17 e 31 di luglio – sì: il mese in cui attività didattiche e collegiali sono sospese – gli interessati hanno potuto chiedere di partecipare alla selezione di un massimo di 120 docenti, destinati alle “équipe formative territoriali”, secondo quote regionali.

A valutarli sarà un’apposita commissione di tre membri, designati tra “dirigenti amministrativi e funzionari del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca ovvero da professori o ricercatori universitari, dirigenti tecnici, dirigenti scolastici, docenti in posizione di comando”, in base a:

– titoli culturali e scientifici, fino a un massimo di 25 punti;
– esperienze professionali (35 punti);
– colloquio tecnico-motivazionale (40 punti).

Il colloquio riguarderà “un numero di docenti pari al doppio dei posti disponibili in ciascuna regione” Continua a leggere “MARCO GUASTAVIGNA Digitare prima dell’uso. Innovazione digitale a scuola: un problema piuttosto che una soluzione”

Pandemia

La gente sta impazzendo… scena vista oggi all’Esselunga:
esce un tipo dal supermercato con la mascherina, correndo, piangendo e urlando come un disperato «la pandemìa!!! la pandemìa….!!!».
Ha percorso tutti i parcheggi continuando a urlare e correndo sempre più forte.
Lo ha raggiunto la sorveglianza che lo ha bloccato e non riusciva a calmarlo.
Era in affanno e non riusciva a respirare….
È dovuta intervenire una pattuglia….
Quando lo hanno calmato gli hanno chiesto le motivazioni del gesto e lui ha detto:
«La panda è mia!!! quella che ha portato via il carroattrezzi, la panda è mia!!!».

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ENRICO GALIANO insegnare è una cosa che non si può fare a distanza

[Il Libraio, 5 marzo 2020]

Il vocabolario della lingua italiana non è certo parco di sostantivi per definire quello che sta succedendo a scuola in questi giorni: baraonda, caos, bolgia, pandemonio, scompiglio, confusione, ognuno scelga quello che preferisce, anche se forse la migliore di tutte resta: un grande, grande, casino.

Telefonate preoccupate in presidenza da parte di genitori in ansia perché vedono i propri figli ciondolare per casa indolenti e sfaccendati e, alla domanda “Ma non c’hai dei compiti da fare tu?” si sentono rispondere dai propri pargoli con un ghigno soddisfatto: “No, sul registro elettronico non c’è niente!”

Telefoni di insegnanti che sfiorano la temperatura di fusione a forza di tutte le vibrazioni provenienti dai nuovi gruppi whatsapp creati all’impronta con gli studenti, perché il registro si impalla sempre e comunque è un inferno per le comunicazioni veloci e alla fine sempre da Zuckerberg tocca tornare.
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PHILIP BETHGE E se fosse il nucleare la soluzione alla crisi climatica?

[«Der Spiegel», tradotto da «Internazionale», 23 gennaio 2020]

Una nuova generazione di centrali atomiche, meno pericolose e costose di quelle attuali, potrebbe contribuire a ridurre le emissioni di gas serra. Ma quali rischi siamo disposti ad accettare?

II nocciolo del reattore sarà riempito quasi interamente da scorie radioattive, che è un ottimo modo per smaltirle. Il reattore, inoltre, dovrebbe essere in grado di funzionare per sessant’anni senza alcun rifornimento. Le barre di combustibile usate, provenienti dagli impianti nucleari degli Stati Uniti, potrebbero bastare a coprire l’intero fabbisogno energetico mondiale per secoli. Continua a leggere “PHILIP BETHGE E se fosse il nucleare la soluzione alla crisi climatica?”

Migranti (e nomadi)

Le migrazioni creano conflitto, non perché ci invadono, ma perché sovvertono l’ordine dei privilegi, delle razze, del genere e della classe che si regge sui confini. La radicalità  che accompagna la libertà di movimento non la rende un’utopia, al contrario chiama in causa quell’immaginazione che sempre segna le svolte del diritto nella storia.
Enrica Rigo, L’imbroglio dei confini chiusi e l’utopia necessaria della libertà di movimento, in «MicroMega», 3, 2024 Continua a leggere “Migranti (e nomadi)”

Does anybody know what we are living for?

Si direbbe che esaurito il terrorismo come causa di provvedimenti d’eccezione, l’invenzione di un’epidemia possa offrire il pretesto ideale per ampliarli oltre ogni limite.
Giorgio Agamben, il manifesto, 25 febbraio 2020

L’emergenza apre una opportunità per il progresso della didattica digitale. La ministra Azzolina è in prima fila: «Emergenza sia spinta per rilanciare l’innovazione didattica». Il Miur ha subito messo a disposizione una pagina di supporto. Fioriscono nomi di piattaforme su cui trasmettere lezioni on line e somministrare verifiche da correggere rigorosamente on line, webinar a piene mani da parte di aziende private anche improvvisate, la possibilità di realizzare gemellaggi con istituti scolastici che hanno esperienze avanzate di didattica digitale. E i voti vanno direttamente a finire sul registro elettronico, esulta un maestro. Manca il contatto fisico, ma, come ci spiega Giovanni Bonfanti, vicepresidente Aie, le «classi virtuali consentono al docente di dialogare con gli studenti in modo telematico». Continua a leggere “Does anybody know what we are living for?”

MAURO PRESINI Dieci consigli per evitare l’infezione da virus dell’ignoranza

[Like @ Rolling Stone, 26 febbraio 2020]

Siamo un Paese con un tasso di dispersione scolastica molto serio, con un livello di abbandono scolastico preoccupante, con un grado di analfabetismo funzionale allarmante, in cui ci sono meno diplomati e meno laureati rispetto all’Unione Europea… eppure in molti credono di saper fare gli insegnanti ed ora anche di saper fare i virologi.
Siamo un Paese che non si preoccupa seriamente del pericoloso virus dell’ignoranza… infatti svuotiamo i supermercati come se ci fosse la carestia, accumuliamo bottiglie d’acqua come se ci fosse la siccità, cerchiamo un benzinaio che possa farci il pieno di amuchina, indossiamo mascherine solo fra una sigaretta ed un’altra, ci laviamo le mani ma ci teniamo la coscienza sporca. Continua a leggere “MAURO PRESINI Dieci consigli per evitare l’infezione da virus dell’ignoranza”