CARLO FORMENTI Meritocrazia e disuguaglianza (su «Contro l’ideologia del merito» di Mauro Boarelli)

[MicroMega, 7 febbraio 2020]

Le opere che mettono in luce la stretta relazione fra ideologia meritocratica e aumento delle disuguaglianze sociali sono ormai molte e significative, vedi il recente, monumentale lavoro di Thomas Piketty, Capital e idéologie.

Particolarmente stimolante, ancorché meno pletorico, mi è parso un pamphlet di Mauro Boarelli dal titolo Contro l’ideologia del merito (Ed. Laterza). Boarelli affronta il tema da un punto di vista gramsciano, nel senso che prende le mosse dalla costruzione egemonica di un senso comune fondato su un set di parole che svolgono a priori il ruolo di marcatori di valori positivi, senza che nessuno ne interroghi più il senso.

Si tratta di parole feticcio come trasparenza. Chi oserebbe mettere in dubbio che l’invito a fare delle istituzioni una “casa di vetro” sia di per sé cosa buona e giusta? Continua a leggere “CARLO FORMENTI Meritocrazia e disuguaglianza (su «Contro l’ideologia del merito» di Mauro Boarelli)”

Costituzione

La Costituzione non è un macchina che una volta messa in moto va avanti da sé. La Costituzione è un pezzo di carta: la lascio cadere e non si muove. Perché si muova bisogna ogni giorno rimetterci il combustibile, bisogna metterci dentro l’impegno, lo spirito, la volontà di mantenere queste promesse, la propria responsabilità. Per questo una delle offese che si fanno alla Costituzione è l’indifferenza alla politica.
Piero Calamandrei, Discorso ai giovani sulla Costituzione (1955)

È stato detto che la vera Costituzione è la maggioranza: se la maggioranza non vuol rispettare la Costituzione, vuol dire che la Costituzione non c’è più. Ma proprio per non sentir ripetere questo discorso, che era di moda sotto il fascismo, la Costituente aveva predisposto al disopra della maggioranza organi indipendenti di garanzia costituzionale, destinati a proteggere la Costituzione contro la stessa maggioranza.
Piero Calamandrei Continua a leggere “Costituzione”

MODENA CITY RAMBLERS Quarant’anni

Ho quarant’anni qualche acciacco troppe guerre sulle spalle
Troppo schifo per poter dimenticare
Ho vissuto il terrorismo stragi rosse stragi nere
Aereoplani esplosi in volo e le bombe sopra i treni

Ho visto gladiatori sorridere in diretta
i pestaggi dei nazisti e della nuova destra
Ho visto bombe di stato scoppiare nelle piazze
E anarchici distratti cadere giù dalle finestre

Ma ho un armadio pieno d’oro di tangenti e di mazzette
Di armi e munizioni di scheletri e di schifezze
Ho una casa piena d’odio, di correnti e di fazioni
Di politici corrotti, i miei amici son pancioni Continua a leggere “MODENA CITY RAMBLERS Quarant’anni”

CARLO SCOGNAMIGLIO Libertà e solidarietà (Lezioni sulla Costituzione 5)

[MicroMega, 16 dicembre 2019]

Riprendiamo il filo del ragionamento, a partire da quanto detto a proposito dell’articolo 1, mediante il quale è esaltato il protagonismo dei lavoratori nella costruzione della democrazia: né privilegi – quindi – né mero individualismo borghese. S’impone in prima battuta un ripensamento del concetto di responsabilità, che si dilata dalla sfera unicamente singolare della responsabilità verso sé stessi, fino a quella sociale, nei confronti della collettività. Se la prima forma della responsabilità è il fondamento dei diritti di libertà (i tradizionali diritti civili), la seconda è invece alla base dei diritti economico-sociali. L’industrializzazione sembra aver palesato un dato di realtà non chiaramente distinguibile. Da sempre il singolo contribuisce alla vita sociale con il proprio lavoro, ma al tempo stesso si avvantaggia del lavoro altrui. Continua a leggere “CARLO SCOGNAMIGLIO Libertà e solidarietà (Lezioni sulla Costituzione 5)”

Un genio assoluto

[La solitudine del satiro, 20 aprile 2012]

Una collega intrattiene una conversazione con me su Facebook. Parliamo di un’altra collega. Lei ne parla male in realtà, ma io non la difendo. A un certo punto si raccomanda di non riferire all’interessata le battute precedenti su di lei, tra cui una dove dice: «sta rovinando la sezione tal dei tali insieme a quell’altro coso». Poi modera: «non è male, solo è un po’ moscia». Io trascrivo tutta la conversazione nel mio diario, chi ne ha uno in genere lo fa con tanto di nomi e cognomi. Un giorno questo diario diventa pubblico e la collega di cui si parla male lo legge. Facebook ha infranto il sottile diaframma tra verba volant e scripta manent. Continua a leggere “Un genio assoluto”

Propaganda

Rientrano nella p. alcune forme di comunicazione pubblica istituzionalizzata come l’attività di pubbliche relazioni di organi governativi, grandi imprese e altre istituzioni, le campagne politiche, le campagne di pubblica informazione. Assai più forte che nell’antichità (che pure non la ignorava), la necessità della p. si è affermata in tempi recenti, in relazione con la sempre maggiore partecipazione delle masse e con il riconoscimento dell’opinione pubblica come forza agente nella storia.
Vocabolario Treccani

Ogni propaganda è efficace solo in quanto si accorda con le aspirazioni profonde delle masse. La propaganda che riscuote maggior successo non è quella che dispone di mezzi maggiori, ma quella che sa meglio adattarsi alle tendenze delle masse.
Piero Melograni, Saggio sui potenti Continua a leggere “Propaganda”

RAFFAELE IOSA Bertagna/Moratti: ovvero tra Erode e Iva Zanicchi

[Educazione&Scuola, 16 dicembre 2001]

Non si inganni il lettore: la proposta Bertagna non è il frutto perverso di un unico pedagogista, visto che ha già lo smacco di 5 dei colleghi della commissione dissociati da un documento pur fatto (si diceva) insieme. Troppo reazionario e perfino rancoroso il documento Bertagna per non pensare che, ancora nascosto, non vi sia il “vero documento”, più morbido, che il ministro lancerà come segno dell’arte di mediazione.
Ma l’anima culturale di questo documento è molto chiara, il fatto solo di portarlo agli Stati Generali di Foligno è una “prova di forza”, poi la mediazione cercherà di spostare il più a destra possibile la filosofia della scuola, pur concedendo pezzettini a tutti di consolazione (per esempio sul tempo scuola e gli organici). Continua a leggere “RAFFAELE IOSA Bertagna/Moratti: ovvero tra Erode e Iva Zanicchi”

VINICIO CAPOSSELA Ovunque proteggi

Non dormo ho gli occhi aperti per te,
guardo fuori e guardo intorno
come è gonfia la strada
polvere e vento nel viale del ritorno…

Quando arrivi, quando verrai per me
guarda l’angolo del cielo
dove è scritto il tuo nome,
dove è scritto nel ferro…

Nel cerchio d un anello…
dove ancora mi innamoro
e mi fa sospirare così…
adesso e per quando tornerà l’incanto Continua a leggere “VINICIO CAPOSSELA Ovunque proteggi”

SALVATORE SETTIS Salviamo il latino, la lingua più parlata del mondo

[da «la Repubblica», 10 agosto 2016]

Senza contare le numerose lingue minori (come il ladino). Poco meno dei “parlanti cinese”, che però si suddividono anch’essi in numerose lingue diverse, non sempre mutuamente intellegibili se parlate, ma unificate concettualmente da una scrittura ideografica che non rispecchia direttamente la pronuncia. E il latino ha una presenza capillare anche fuori dell’ambito propriamente romanzo: in inglese (terza lingua materna più parlata al mondo, con 350 milioni) il 58% del lessico deriva dal latino o da lingue neolatine, specialmente francese. Lo stesso è vero di tutte le lingue europee, dal tedesco al russo: forse nessuna lingua più del latino ha mostrato forza di penetrazione e tendenza a radicarsi in sistemi linguistici di altra origine. Continua a leggere “SALVATORE SETTIS Salviamo il latino, la lingua più parlata del mondo”