Costituzione

La Costituzione non è un macchina che una volta messa in moto va avanti da sé. La Costituzione è un pezzo di carta: la lascio cadere e non si muove. Perché si muova bisogna ogni giorno rimetterci il combustibile, bisogna metterci dentro l’impegno, lo spirito, la volontà di mantenere queste promesse, la propria responsabilità. Per questo una delle offese che si fanno alla Costituzione è l’indifferenza alla politica.
Piero Calamandrei, Discorso ai giovani sulla Costituzione (1955)

È stato detto che la vera Costituzione è la maggioranza: se la maggioranza non vuol rispettare la Costituzione, vuol dire che la Costituzione non c’è più. Ma proprio per non sentir ripetere questo discorso, che era di moda sotto il fascismo, la Costituente aveva predisposto al disopra della maggioranza organi indipendenti di garanzia costituzionale, destinati a proteggere la Costituzione contro la stessa maggioranza.
Piero Calamandrei

La Costituzione è un bene comune: la sua riforma dovrebbe fiorire da un dibattito collettivo, aperto e condiviso perché in essa sono scolpite le basi della convivenza civile. Le Costituzioni si modificano infatti con assemblee costituenti, in ogni caso con Parlamentari eletti con sistemi proporzionali a seguito della più ampia condivisione tra le forze politiche. Le Costituzioni sono fatte per unire un popolo, per questo non possono essere imposte da una minoranza faziosa ed arrogante.
Domenico Gallo

Nella nostra Costituzione c’è qualcosa che va al di là delle nostre persone, un’idea che si ricollega al passato e all’avvenire, un’idea religiosa, perché tutto è religioso quello che dimostra la transitorietà dell’uomo ma la perpetuità dei suoi ideali.
Piero Calamandrei

Da quando è stata approvata la Costituzione c’è chi non l’ha mai accettata e ha cercato in ogni modo, lecito e illecito, di cambiarla per imporre una qualche forma di regime autoritario. Chi ha un poco di memoria ricorda i nomi di Randolfo Pacciardi, Edgardo Sogno. Luigi Cavallo, Giovanni De Lorenzo, Junio Valerio Borghese, Licio Gelli […]. A costoro vanno affiancati – senza confonderli – coloro che negli anni hanno cercato di modificare la Costituzione spostandone il baricentro a favore del governo o del leader: commissioni bicamerali varie, «saggi» di Lorenzago, «saggi» del presidente, eccetera. È vero: tanti, da tanti anni, aspettano e pensano che questa sia finalmente «la volta buona». Ma questi non sono certo «gli italiani», i quali del resto, nella maggioranza che si è espressa nel referendum di dieci anni fa, hanno respinto un analogo tentativo, il tentativo che, più di tutti gli altri, sembrava vicino al raggiungimento dello scopo. A coloro che vogliono parlare «per gli italiani», diciamo: parlate per voi.
Gustavo Zagrebelsky e Francesco Pallante

Nella preparazione della Costituzione il Governo non ha alcuna ingerenza. Nel campo del potere costituente non può avere alcuna iniziativa neanche preparatoria. Quando l’assemblea discuterà pubblicamente la nuova Costituzione i banchi del Governo dovranno essere vuoti. Estraneo del pari deve rimanere il Governo alla formulazione del progetto se si vuole che questo scaturisca interamente dalla libera determinazione dell’Assemblea sovrana.
Piero Calamandrei, Come nasce la nuova Costituzione (1947)

La Costituzione non va intesa come una litania di articoli staccati, ma come una salda architettura di principi, le cui parti sono coerenti e inscindibili tra loro.
Salvatore Settis, Quindici tesi sull’Italia, «Left», 25 maggio 2013

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: