[Il Libraio, 5 marzo 2020]
Il vocabolario della lingua italiana non è certo parco di sostantivi per definire quello che sta succedendo a scuola in questi giorni: baraonda, caos, bolgia, pandemonio, scompiglio, confusione, ognuno scelga quello che preferisce, anche se forse la migliore di tutte resta: un grande, grande, casino.
Telefonate preoccupate in presidenza da parte di genitori in ansia perché vedono i propri figli ciondolare per casa indolenti e sfaccendati e, alla domanda “Ma non c’hai dei compiti da fare tu?” si sentono rispondere dai propri pargoli con un ghigno soddisfatto: “No, sul registro elettronico non c’è niente!”
Telefoni di insegnanti che sfiorano la temperatura di fusione a forza di tutte le vibrazioni provenienti dai nuovi gruppi whatsapp creati all’impronta con gli studenti, perché il registro si impalla sempre e comunque è un inferno per le comunicazioni veloci e alla fine sempre da Zuckerberg tocca tornare.
Continua a leggere “ENRICO GALIANO insegnare è una cosa che non si può fare a distanza”