A me mi e a te ti sono casi particolari di quel fenomeno sintattico (detto dislocazione) che consiste nell’anticipare o posticipare un elemento della frase riprendendolo tramite un pronome. Un fenomeno attestato nell’uso dell’italiano fin dalle sue origini. Qui la ripresa riguarda il pronome personale, usato prima nella forma tonica (me), poi in quella atona (mi). Non si tratta propriamente di un pleonasmo (cioè di una ripetizione inutile), ma di una sottolineatura ottenuta mettendo in evidenza l’elemento che si ritiene più importante.
Vocabolario Treccani
A me mi par di sì: potete domandare nel primo paese che troverete andando a diritta.
Alessandro Manzoni, I promessi sposi
Quella foto lì, a me mi piaceva molto.
Paolo Nori, Spinoza
Che a me mi succede così, metto su il caffè, mi metto a scrivere.
Paolo Nori, Diavoli
Coca cola sì coca cola
a me mi fa impazzire.
Vasco Rossi, Bollicine
«Quel poveraccio rischia che gli saltino le coronarie» commentò il magistrato.
«Mi sa anche a me» disse Rocco «Io mi vado a fare due chiacchiere col cesso».
Antonio Manzini, 7-7-2007
«Me piace»
«Mi piace!»
«A te ti piace, a me me piace»
dalla pubblicità di un caffè con Gigi Proietti
Se davvero avete voglia di sentire questa storia, magari vorrete sapere prima di tutto dove sono nato e com’è stata la mia infanzia schifa […], ma a me non mi va proprio di parlarne.
J. D. Salinger, Il giovane Holden
A me l’infinito mi schiaccia sempre un po’.
Charlie Brown