«The Post Internazionale», 4 novembre 2021
Il vaccino è solo il detonatore dl un malessere che cova da decenni nella nostra società. nel disagio dl un popolo variegato dl esclusi monta la rabbia in cui i neofascisti sguazzano
All’ultimo corteo no vax/no pass milanese, il quattordicesimo di fila, ancora molto partecipato con oltre 10mila manifestanti, colpiva il grande striscione in testa con la scritta «Ora e sempre Resistenza», mentre al fondo spiccava un perentorio «Se per vivere bisogna strisciare, alzati e muori». Dicono le cronache che davanti si distinguevano frange di antagonisti “di sinistra”, mentre dietro spiccava un gruppone della famigerata “Comunità militante 12 raggi” di Varese (sigla Do.Ra), neonazisti dichiarati che a prova della demoniacità del vaccino citano le origini ebraiche dell’«amministratore delegato di Pfizer, Albert Bourla, veterinario ebreo» e del suo «capo ricerca Mikael Dolsten, anch’egli ebreo», aggiungendo che non si può «essere contrari ad una società meticcia se, nel nostro stesso organismo, inseriamo codici genetici che riscrivono l’eredità millenaria del nostro sangue», come sarebbero appunto i vaccini mRna.
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