Una volta Nasreddin fu invitato a far visita al Re. Un vicino lo vide camminare in fretta lungo la strada portando una borsa piena di rape.
«E quelle per chi sono?» chiese.
«Mi hanno invitato a vedere il Re. Pensavo sarebbe meglio arrivare con un regalo».
«E gli porti le rape? La rape sono roba per contadini! Lui è il Re! Dovresti portargli qualcosa di più adatto, come l’uva per esempio».
Nasreddin si disse d’accordo e si presentò al Re con dei grappoli d’uva. Il Re non si divertì. «Mi porti in dono dell’uva? Ma io sono un Re! È ridicolo. Portate fuori questo idiota e insegnategli le buone maniere! Gettategli addosso l’uva e buttatelo fuori dal palazzo».Le guardie spinsero Nasreddin in una stanza laterale e cominciarono a bersagliarlo con la sua stessa uva. A quel punto Nasreddin cadde in ginocchio e cominciò a esclamare: «Grazie, grazie Dio per la tua infinita misericordia!».
«Perché ringrazi Dio?» chiesero le guardie «sei appena stato umiliato!».
Nasreddin rispose: «Ringrazio Dio di non aver portato le rape».
Racconto popolare turco, da David Graeber, Debito
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