Amore (fare l’)

Come molte danzatrici, Elokeshi aveva una bella voce e sapeva cantare antichi e raffinati thumri. Mentre lei canticchiava, Neel districava i tessuti, indugiando su ogni parte del corpo che le dita denudavano per i suoi occhi e le sue labbra: le caviglie energiche, arcuate, con le cavigliere tintinnanti, le cosce sinuose, temprate, la duna morbida del pube, la curva gentile del ventre e lo svettare dei seni. Poi, quando ogni brandello di stoffa era stato rimosso, ricominciavano, in una rinnovata esplosione d’amore, lunga, languida e durevole.
Amitav Ghosh, Mare di papaveri

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