La prima notte di nozze
mia moglie attende un figlio.
«Non è niente di serio» lei dice
«allo sviluppo occorre fiducia».
Allora io le dissi:
«Tu che della mia vita sei
il cancelliere corrotto e bestiale,
donna trovata cieca nel cuore,
opera di banda orientale,
tu ch’in terra il male volesti
ti prego: ben presto ti sbroglia
il frutto dell’insana voglia!
Hai provocato l’aurora boreale
nel fondo dell’uomo e del male.
Con il cavallo addosso, neppure
un graffio natura ti diè.
Perché – dimmi pure –
volesti crearmi tuo re?».
«È grave, il poeta, di morte»
rispose la donna, cercando la sorte
– (la donna che avevo sposato) –
«Tu sei fesso, molesto e cretino
or Ti dono il degno bambino».
Pensieri attuali rispondo:
«Non si tocca statuto a Berlino».