Profondo rosso

[Diario DaDa, 14-31 marzo 2021]

Mia nonna voleva che io ricevessi un’educazione; per questo mi tenne lontana dalla scuola.
Margaret Mead

14 marzo
Oggi inizia l’ottavo capitolo del diario DaDa. Si intitola «Profondo rosso». Sottotitolo: le scuole non hanno mai chiuso, quindi nemmeno adesso. Si preannuncia breve e intenso. E alla fine si scopre che l’assassino è il maggiordomo.


15 marzo
Per rimanere sul tema del rosso (profondo), uno dei motivi per cui non posso fare la DaD da casa è che cucinando durante la lezione rischio di affettarmi un dito.

16 marzo
Stamattina mi è saltata la connessione a casa (nemesi). Dopo un quarto d’ora faccio la segnalazione. Dopo un altro quarto d’ora il sollecito. Consulto l’app. Dice che il guasto sarà risolto entro 48 ore. Dopo altri cinque minuti mi attacco al 187 e cerco di parlare con un operatore. Mi risponde Giada, dal territorio nazionale (reparto commerciale). Dice con il cavolo 48 ore siamo in una emergenza. Faccio notare che dentro casa siamo in 5 che dobbiamo fare DaD non posso aspettare 48 ore le scuole sono chiuse siamo zona rossa mi dovete risolvere il problema SUBITO. Giada dice ma lei scusi che pretende di fare smart working con l’adsl? Pezzente

18 marzo
In questi tre giorni di isolamento (dei dati) e di DaD a singhiozzo ho parlato con Giada, che mi ha dato del pezzente perché pretendo di fare smart working con l’adsl (e infatti: «ha la soluzione a portata di mano»), Angie, la voce registrata, mi ha detto non se ne parla prima del 18, Elisa dalla Sardegna mi ha detto di portare pazienza, Sara da non so dove ha ripetuto di portare pazienza ma ha aggiunto non c’è niente di normale da un anno a questa parte, un tecnico che mi ha chiamato per dirmi che si è rotta una piastra da qualche parte ha detto di portare pazienza ma anche signor Palma stiamo lavorando per lei, Angie, la voce registrata ha detto il problema è stato risolto (e invece non era vero), Carla mi ha confortato dicendo che il problema riguarda 11 utenti, Fabio dalla Sicilia mi ha messo in attesa per 24 minuti dicendo vado a vedere che minchia sta succedendo. Stamattina Angie, la voce registrata, dice che sono in corso verifiche approfondite sulla mia linea. E se provassi a contattare Salvatore Aranzulla?

19 marzo
Quarto giorno di isolamento (dei dati): fino a oggi ho ricevuto da tim 12 messaggi che iniziano tutti con gentile cliente e finiscono tutti con possibile, ho fatto o ricevuto 15 telefonate (la più lunga, con Fabio dalla Sicilia, è durata 24 minuti). Il modem, indifferente a tutto, lampeggia senza pietà. Allora stamattina ho chiamato il commerciale e ho pianto: devo fare la DaaaaaaD e non ho la conneffffione gneee gneee. Paola, dal Veneto, mi dice: cosa posso fare per lei? Dopo un quarto d’ora mi sono arrivati giga illimitati sulla sim.

20 marzo
Leggo su Tecnica della Scuola:

Con la DaD l’attenzione è infinitamente più bassa rispetto a scuola e mentre l’insegnante spiega molto spesso i ragazzi chattano con i compagni (ben il 96% secondo lo studio), navigano o scrivono sui social (l’89%), mangiano (l’88%) e persino usando il vivavoce cucinano (1 su 4).

E i docenti?

22 marzo
Cerco l’ispirazione per iniziare una nuova settimana in DaD (che sia l’ultima?): a) replicare i tonnarelli cacio e pepe ma con il pepe in grani; b) attaccare una mensola da qualche parte facendo attenzione a spegnere il microfono quando parte il trapano; c) scrivere almeno un capitolo della Bella addormentata alla stazione di Anagnina.

Intanto: a) sul tavolo ci sono due pacchi di compiti da correggere fortunatamente (per ora) ripiegati con un elastico; b) sul desktop c’è una mail iniziata per un modulo sulla fiaba in dialetto romano ferma a «programma» (contavo di iniziare venerdì); c) non ho voglia di fare una semplice.

23 marzo
La scuola affettuosa

Se ci sto mettendo tanto tempo a correggere i compiti non è perché non mi va, è che guardo il pacco e mi dico forse questo è l’ultimo compito cartaceo di quest’anno e allora prendo un compito alla volta, come se fosse un pasticcino.

24 marzo
La scuola affettuosa

Ho sempre corretto il passato remoto nei temi, sostituito con un più sobrio passato prossimo: «i ladri sono entrati alla posta», «hanno imbavagliato gli impiegati», «una donna è svenuta». Ma ora lo sto rivalutando. Si dovrebbe usare il passato remoto per tutto ciò che è successo prima del 4 marzo 2020.

25 marzo

Quanto mi manca questo punto di vista

quantomimancaquestopuntodivista

26 marzo
La scuola affettuosa

Stamattina volevo interrogare l’alunna che porta la maglietta di «This is not a love song» ma non sa che è una canzone punk. Telecamera spenta. Scrive in chat scusi non mi funziona il microfono. Dico Michela accendi la telecamera e dillo con il labiale. La finestrella con l’espressione imbronciata di Michela è rimasta tutta l’ora al centro dello schermo.

30 marzo
La scuola epifanica

Sto spiegando Pirandello in quinta azzurra, la storia del fischio del treno che interrompe la routine di Belluca e lo fa accorgere all’improvviso di essere vivo quando nell’altra stanza parte una canzone dei Modena City Ramblers. Gli studenti chiedono cos’è stato. È stata un’epifania. Un modo per accorgersi all’improvviso che stiamo facendo lezione.

31 marzo
La scuola affettuosa

All’inizio della lezione su Andreuccio da Perugia in terza rossa annuncio che assegno le parti come per i Promessi sposi. Andreuccio potrebbe farlo Manolo, il padre di Andreuccio magari lo facciamo fare al collega Ponzo che si chiama Pietro, mentre Rebecca e Irene possono interpretare i due ladri. Poi mi ricordo che Fiordaliso è una prostituta. Per Fiordaliso ecco chiamiamo un’alunna di un’altra classe dico.

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