Topi

Al mondo non c’è nulla di più schifoso di un topo!
Winston Smith, da George Orwell, 1984

«I topi, — pensava il signor gatto, abbandonandosi alla piú cupa tristezza e lasciando spenzolare dal banco la coda come una bandiera a mezz’asta in un giorno di lutto nazionale, — hanno una vita meschina e senza gloria. Io voglio dar loro un avvenire migliore, metterli in vetrina, sotto gli occhi di tutti. Io procuro loro, a mie spese, scatole di latta solide e ben sigillate, con suvvi (dico suvvi, e scusate se è poco!) etichette dipinte da un primario artista, nelle quali i topi sono perfino più belli di quanto non siano in realtà. Io offro l’apriscatole, i buoni punto, stabilisco un prezzo alla portata di tutte le borse. Ed ecco il risultato. Essi mi oppongono il più cieco sabotaggio e corrompono il giudice con il parmigiano per ottenere la mia condanna. Non c’è più onestà a questo mondo. Non c’è più religione. Tanto varrebbe che io mi mettessi a fare il bandito».
Gianni Rodari, Gli affari del signor Gatto

Cuociti allo spiedo il topo con il pelo, così nessuno ti darà fastidio.
Proverbio Maori

Sbucando in dispensa, l’abbondanza di formaggi e prosciutti stupì il topo. «Come farò a mangiare tutta questa roba?», si chiese preoccupato. Si decise a cominciare da una piccola scaglia di formaggio, ritenendola provvidenzialmente caduta per meglio aguzzare il suo appetito. E la trappola scattò. a liberarlo dalla preoccupazione di tutta quella roba da mangiare.
Leonardo Sciascia, Favole della dittatura

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