Militanti

Quelli di cui sentiamo la mancanza erano militanti. E se noi ne sentiamo la mancanza, non è un caso o un imbroglio del fato, né si deve ai disegni di qualche dio offeso. Ne sentiamo la mancanza perché osavano proporre un’esistenza migliore di quella del gregge. Ne sentiamo la mancanza perché dicevano che il pane era di tutti oppure di nessuno. Ne sentiamo la mancanza perché accendevano luci nell’oscurità, forti o deboli, non importa, il loro bagliore continua a illuminarci. Ne sentiamo la mancanza perché nella penombra della camera si avvicinarono al letto dei figli, li accarezzarono, lasciarono sulle loro fronti la stella di un bel sogno e, quando uscirono per compiere un’azione, lo fecero sapendo quante cose avevano da perdere, eppure agirono con la risolutezza di chi ha la ragione dalla sua parte.
Quando li portarono via, quando iniziammo a sentirne la mancanza, i testimoni che non avevano visto nulla mormorarono: “Qualcosa avranno fatto, non per niente li portano via”, e avevano ragione, perché avevano fatto molto più di qualcosa: avevano sognato che si poteva vivere in piedi. Avevano sognato che il destino dell’uomo non poteva essere sempre un castigo. Avevano sognato che la felicità di tutti era possibile.

Luis Sepúlveda, Il generale e il giudice

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