ANTON CECHOV Lo studente

Il cielo era dapprima sereno e calmo. I merli cantavano. Nella palude vicina s’udiva il grido lamentoso di un essere animato; sembrava che qualcuno soffiasse in una bottiglia vuota. Passò una beccaccia, uno sparo rim­bombò attraverso l’aria primaverile e svegliò un’eco gioiosa. Poi il bosco s’oscurò. Un ven­to freddo, frizzante, inopportuno, che veniva da Oriente, fece ammutolire ogni cosa. Sulle pozze d’acqua si formarono dei ghiaccioli; il bosco prese un aspetto triste, tetro, inospita­le. Si sentiva l’odore dell’inverno.

Ivàn Velìkopolskij, studente dell’accade­mia clericale, tornava a casa dopo la caccia; camminava su un sentiero stretto, che serpeggiava in una distesa d’erba allagata. Aveva le dita intirizzite; il viso gli bruciava a causa di quel vento aspro. Si sarebbe potuto credere che il freddo comparso all’improvviso avesse sconvolto l’ordine e l’armonia Continua a leggere “ANTON CECHOV Lo studente”