[Da «Eurozine» (Austria), tradotto da «Internazionale», 1290, 18 gennaio 2019]
È difficile descrivere un movimento poco esteso (circa 350mila persone al culmine della mobilitazione) sparpagliato su tutto il territorio nazionale. I suoi interventi, spesso confusi, mescolano rivendicazioni poco coerenti (meno tasse e più servizi pubblici). Secondo uno studio realizzato alla fine di novembre da un gruppo di ricercatori universitari nelle città di Bordeaux, Marsiglia, Caen, Rennes, Montpellier, e Grenoble, su un campione limitato, emerge che gira e gialli sono soprattutto persone che lavorano o hanno lavorato, appartenenti alla classe operaia o alle classi medio-basse. La categoria sociale più rappresentata è quella degli impiegati (45 per cento) nettamente più numerosi degli operai (11 per cento). Altrettanto rappresentato e il gruppo degli artigiani, dei commercianti e dei piccoli imprenditori. I pensionati costituiscono un quarto dei gilet gialli.
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