Giacomo Giacomo

Moretto alza lo sten e dice forte e staccato: – Allora, gente, siamo tutti d’accordo che va scorciato.
La gente súbito súbito si guarda in faccia e ai più le ginocchia fanno giacomo giacomo. E Moretto ha riabbassato lo sten. Ma adesso il popolo di Rocchetta grida che già che son d’accordo, e cosa aspetti ancóra, famoso Moretto.
Moretto non è certo quello che aspetta e fa la raffica, bella spessa. Il maestro fa un mucchio nero in terra e sul muro c’è una rosa di buchetti e schizzi di sangue.

Beppe Fenoglio, Appunti partigiani ’44-’45

Lasciamoli lavorare (13)

Una riforma epocale no. Ma urge cambiare le regole sulla governance della scuola (il testo unico è vecchio di 25 anni. E allora la Costituzione?). Urge «un’opera imponente di semplificazione che porterà a una maggiore chiarezza del quadro normativo». Riassumendo: «Vogliamo dare maggiore efficienza al sistema» (dice il ministro in un’intervista al Messaggero). Esauriti i contentini (ambiti, chiamata diretta, che non costavano niente), smaltiti torroni, panettoni, capitoni, pane e nutella, tartufi dolci e salati (il pandoro no, è senz’anima) il governo del cambiamento è al lavoro per mettere le mani su quello che rimane della scuola pubblica.

Per prima cosa, sia chiaro, è stato il PD Continua a leggere “Lasciamoli lavorare (13)”