[«Repubblica Robinson», 26 agosto 2018]
Google controlla il 90% della pubblicità su motori di ricerca. Facebook l’80% del traffico su smartphone diretto ai social media. Amazon 1’85% delle vendite di ebook (e ormai anche il supermercato WholeFoods sotto casa mia). Ci sono ancora dei «beati beoti» che ci spiegano come tutto ciò sia nel nostro interesse: i giganti digitali sarebbero così grossi solo in virtù dei loro meriti, perché ci rendono la vita più facile. Non mi riferisco solo alla sotto-categoria italiana, quei provinciali che per «sentirsi moderni» cantano le lodi di tutto ciò che arriva dalla West Coast americana, ignorando che proprio nella Silicon Valley gli spiriti liberi della tecnologia denunciano da tempo una deriva aberrante.