La chiusura del Centro di accoglienza per richiedenti asilo di Castelnuovo di Porto e la conseguente “ricollocazione”, se non si vuole parlare di “deportazione”, è un fatto che interroga chi, come noi insegnanti, vive e lavora ogni giorno in classi formate da ragazze e ragazzi che provengono da 4 continenti e appartengono a oltre 20 diverse nazionalità. Il futuro è davanti ai nostri occhi, non è una frase fatta: il futuro sono queste ragazze e ragazzi, sono le amicizie che nascono tra loro, le complicità, le prese in giro, le simpatie e le antipatie, come da sempre accade tra gli esseri umani.
L’Italia di oggi, e molto più quella di domani, ha radici in Asia, Africa, America ed intera Europa, che piaccia o no ai nostri governanti. Assistere a ciò che sta accadendo nel nostro paese da alcuni mesi è diventato penoso: come insegnanti di una scuola che lotta per affermare i valori dell’uguaglianza e della convivenza civile proviamo indignazione e vergogna Continua a leggere “La scuola lotta per affermare i valori dell’uguaglianza e della convivenza civile”