[La solitudine del satiro, 15 febbraio 2014]
Oggi, sabato 8 febbraio 2014, alle ore 10, avrei dovuto scrivere un verbale, ma, rinuncio, perché, mi vengono, troppe, virgole.
Oggi anche se ho «superato» la «virgolite» non posso «mettere mano» al verbale perché mi è presa la «virgolettite».
Vorrei tanto
cominciare
a scrivere
il verbale
ma siccome
il mio dito
schiaccia
continuamente
il tasto
a capo
preferisco
cominciare
un’altra volta
per paura
di sprecare
troppa
carta.
Neppure stamane posso mettere mano al verbale perché non m’esce una vocale.
Se la preside mi dice qualcosa del verbale le chiedo se ha visto la scena di Nuti che va a comprare Tuttosport in A ovest di Paperino.
Oggi mi ero proprio ripromesso di cominciare a scrivere il verbale ma mentre andavo dalla centrale alla succursale mi hanno fermato due brutti ceffi e mi hanno detto QUESTO VERBALE NON S’HA DA FARE NÉ OGGI NÉ DOMANI NÉ MAI.
A proposito del verbale una collega mi ha ricordato che oggi è la giornata mondiale della promozione dei linguaggi non verbali.
Non mi ricordo cosa dovevo finire di scrivere per oggi.
La sola idea di aprire quel file mi fa vomitare.
Ho finito di scrivere il verbale. Lo pubblico qua per conoscenza: Di ciò, di cui non si può parlare, si deve tacere. La seduta è tolta. 15 febbraio, fuori è buio. E come sempre, piove.