Il valore della protesta si basa sulla rottura della quotidianità, sull’uscita dalla routine ricavando tempi e spazi di costruzione di una realtà diversa. In uno sciopero non si interrompe solo la produzione per danneggiare la controparte, si interrompe anche il lavoro per liberare temporaneamente il lavoratore e dargli la possibilità di parlare con i suoi compagni, discutere, organizzarsi, vivere in un tempo e in uno spazio diversi da quelli della produzione.
Francesco Massimo, Lorenzo Zamponi, Ritorno al futuro, in «Jacobin», 2, primavera 2019
Io sono pronto a farmi ammazzare per difendere il diritto del lavoratore a scioperare. E non è detto che debba farlo solo quando è il Sindacato che gli dice di farlo: questo è un diritto che la Costituzione riconosce all’individuo.
Luigi Macario, segretario Fim-Cisl, da Sindacati, autunno caldo e oltre, «La Stampa», 18 ottobre 1969