Lasciamoli lavorare (18)

Leggo su Tecnica della Scuola una filza di dichiarazioni di Bussetti che fa tornare improvvisamente la voglia di dire: ma lasciamoli lavorare, perdio. Bussetti per prima cosa dice che gli studenti sono al primo posto (mentre chi ci ha preceduto aveva altre priorità: il sistema e l’organizzazione). Parla degli sforzi che sta facendo il governo per «efficientare il sistema e per rendere più qualificata la nostra università». È convinto che bisogna ripartire dal sapere (le conoscenze, eh, non le competenze) «valorizzando la cultura, per progettare un futuro di benessere per un nuovo corso per l’Italia e l’Europa». Se il pensiero del ministro è, come dovrebbe essere, riportato fedelmente, ripete ben tre volte benessere in un crescendo di emozioni: il futuro di benessere, la promessa del benessere collettivo, il benessere che scaturisce dal progresso economico reso possibile dalla ricerca.

Per le risorse stanziate in favore del benessere ripassate più tardi.

DANILO CORRADI – GIOVANNA CALTANISSETTA Perché l’autonomia differenziata minaccia la scuola pubblica

[Jacobin Italia, 11 marzo 2019]

Le regioni più ricche del paese vogliono gestire per conto loro l’istruzione, sottraendola al principio di solidarietà

Nelle ultime settimane, dopo un iter svoltosi in un impressionante silenzio, l’«autonomia differenziata» ha iniziato a essere argomento politico di un qualche interesse per i mass media, anche in virtù dei malumori sorti almeno in una parte del partito di maggioranza del governo.

Il progetto dell’autonomia differenziata è reso possibile dalla Riforma del Titolo V della Costituzione che definisce le materie oggetto di una possibile devoluzione di competenze dallo stato alle regioni. La Riforma del Titolo V è datata 2001 (legge Costituzionale 3/2001) e targata centrosinistra (elaborata durante il Governo D’Alema e approvata sotto il Governo Amato) Continua a leggere “DANILO CORRADI – GIOVANNA CALTANISSETTA Perché l’autonomia differenziata minaccia la scuola pubblica”

Dio, patria e famiglia andranno di moda

Lasciamo stare dio e la patria. La famiglia va intesa come famiglia tradizionale. Le famiglie arcobaleno non sono famiglie, sono unioni. Ce lo insegna il presidente della Lombardia, Attilio Fontana, Lega: «La legge ha riconosciuto dei diritti alle unioni fra persone dello stesso sesso e questi sono previsti della legge e sono doverosi. Altra cosa è dire che queste unioni costituiscono una famiglia, visto che la Costituzione prevede che la famiglia sia composta da un uomo e da una donna. Il giorno in cui verrà cambiata la Costituzione, dovremo definire famiglie queste unioni, ma per ora sono una cosa diversa». Attilio Fontana, per inciso, ha sostenuto in campagna elettorale che la razza bianca è a rischio estinzione Continua a leggere “Dio, patria e famiglia andranno di moda”

NICOL SENZA E La lettera sovversiva, di e con Vanessa Roghi

[Nicol senza e, 3 febbraio 2019]

“La lettera sovversiva: Da don Milani a De Mauro, il potere delle parole” è un libro scritto dalla storica del tempo presente Vanessa Roghi, pubblicato dalle edizioni Laterza e presentato in esclusiva per Lector In Fabula.
Il libro, frutto di una minuziosa ricerca e intrinseco di un’energica freschezza, ha l’urgenza di scagionare don Milani dagli appellativi di folle, icona, presuntuoso e addirittura pedofilo e indurre a riconsiderare una serie di visioni e convinzioni, talvolta infondate, sbagliate, disoneste, che hanno fatto di “Lettera a una professoressa” un simbolo abusato.
Un’urgenza di mettere da parte per una volta il personaggio Continua a leggere “NICOL SENZA E La lettera sovversiva, di e con Vanessa Roghi”

GIOVANNI BOCCACCIO Lisabetta da Messina

Dal «Decameron», IV giornata

I fratelli d’Ellisabetta uccidon l’amante di lei: egli l’apparise in sogno e mostrale dove sia sotterato; ella occultamente disotterra la testa e mettela in un testo di bassilico, e quivi su piagnendo ogni dì per una grande ora, i fratelli gliele tolgono, e ella se ne muore di dolor poco appresso.

Finita la novella d’Elissa e alquanto dal re commendata, a Filomena fu imposto che ragionasse: la quale, tutta piena di compassione del misero Gerbino e della sua donna, dopo un pietoso sospiro incominciò:

La mia novella, graziose donne, non sarà di genti di sì alta condizione come costor furono de’ quali Elissa ha raccontato, ma ella per avventura non sarà men pietosa: e a ricordarmi di quella mi tira Messina poco innanzi ricordata, dove I’accidente avvenne.

Erano adunque in Messina tre giovani fratelli e mercatanti Continua a leggere “GIOVANNI BOCCACCIO Lisabetta da Messina”

Alternanza scuola lavoro

L’Alternanza Scuola Lavoro nuoce gravemente alla salute e alla vita di studenti, disoccupati, precari e lavoratori. Con 180 milioni di ore di lavoro, gratuito e obbligatorio, cedute ogni anno alle imprese, agli enti pubblici e al terzo settore, l’Alternanza Scuola Lavoro sottrae oltre 100.000 posti di lavoro.
Studenti genitori insegnanti contro l’alternanza scuola-lavoro, Roma

Corifei

È dimostrato che in tutti i Paesi europei in cui l’alternanza scuola-lavoro è consolidata e dotata di una precisa struttura organizzativa, e in quelli in cui l’apprendistato non è semplicemente un contratto ma un vero e proprio segmento del percorso formativo, le scuole contribuiscono fortemente a favorire l’occupazione e lo sviluppo industriale.
Federico Batini, Maria Ermelinda De Carlo, Tantalternanza, in “I quaderni della ricerca”, 30, 2016

Il sistema scolastico non ha più il monopolio della trasmissione del sapere

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Scuole pubbliche: per non tacere sugli attacchi delle destre e dei piromani

[Roma Levante, 5 marzo 2018]

Negli scorsi giorni si sono verificati eventi inquietanti all’interno e nei pressi di alcuni istituti superiori romani. Estremisti di destra che, pur non frequentandole, imperversano fuori e dentro i licei, e piromani ancora non meglio identificati che appiccano il fuoco a un terzo Istituto e seminano il caos in via Aquilonia incendiando le auto parcheggiate. Scene di pericolosa e incontrollata violenza che preoccupano e chiamano a una risposta decisa e coesa da parte di tutti noi.

Mercoledì 20 febbraio, al Liceo Benedetto da Norcia, l’aggressione con calci e pugni ai danni di un ragazzo, reo di mostrare scarso interesse per un volantino propagandistico distribuito da militanti di una formazione romana di estrema destra Continua a leggere “Scuole pubbliche: per non tacere sugli attacchi delle destre e dei piromani”

Immaginazione

Esageravo quando dicevo che Zurbarán mancava di immaginazione: sarebbe stato più corretto dire che mancava di fantasia. L’arte del ritratto, e Zurbarán era in primo luogo un ritrattista, è per certi versi una collaborazione tra pittore e modello; quest’ultimo deve dare qualcosa, deve avere in sé qualcosa che stuzzichi la sensibilità dell’artista tanto da consentirgli di rendere più del mero aspetto esteriore del modello. Il pittore deve avere una facoltà simile a quella con cui il romanziere entra nei suoi personaggi per pensare e sentire come loro. Questa facoltà e l’immaginazione, e Zurbarán la possedeva.
William Somerset Maugham, Zurbarán, in Lo spirito errabondo Continua a leggere “Immaginazione”

Lasciamoli lavorare (16)

Apro una finestra per dire che «Lasciamoli lavorare» si è un po’ inaridito perché il governo, per la scuola, in queste ultime settimane, sta facendo molto poco. E ne parla il meno possibile. Ma sta pensando molto. La regionalizzazione dell’istruzione è nell’agenda. Siamo già scesi in piazza. Così, per dire che abbiamo iniziato a mobilitarci. Un’altra pensata è la riforma degli organi collegiali. Bussetti ha promesso una semplificazione del Testo Unico, per esempio con l’ingresso in consiglio di istituto di un membro della società civile. La quadriennalizzazione dei licei, avverte Lucio Ficara, procede spedita. E aggiunge: «Siamo oltre la Legge 107/2015, si sta pensando anche a introdurre verifiche psico-attitudinali per i docenti, ad incentivare il bonus del merito dando alle famiglie l’opportunità di scegliere quali sono i docenti meritevoli». In compenso avremo tanta sicurezza. E la certezza che quello che c’è scritto sui libri di storia risponde a verità.

CARLO LUCARELLI Cucina

[da «Il lato sinistro del cuore»]

Don Pasquale disse: — Ma chi l’ha avuta questa bella pensata? — E tutti guardammo Mimì.
L’incarico di costruire un covo sotterraneo per quando fossero arrivati i carabinieri l’avevano dato a lui, e lui l’aveva fatto. E, tecnicamente, l’aveva fatto anche bene. Brandine, frigo bar, televisore, bagno, perfino la doccia. La botola d’entrata perfettamente nascosta tra le assi del pavimento, impossibile da individuare. I carabinieri avrebbero potuto perquisire tutta la casa e tenerla sotto controllo per un mese intero, che non ci avrebbero mai trovati. L’unico problema era la stanza che Mimì aveva scelto per metterci sotto il covo Continua a leggere “CARLO LUCARELLI Cucina”