Individuo (e società)

Società (s. f.): espediente ingegnoso per ottenete profitti individuali senza responsabilità personali.
Ambrose Bierce, Dizionario del diavolo

Quando un individuo non è più davvero partecipe, quando non avverte più il senso di responsabilità verso la società, la democrazia si svuota di contenuto. Quando la cultura è degradata e regna la volgarità, quando il sistema sociale non costruisce sicurezza ma causa il pericolo, l’individuo viene inesorabilmente incoraggiato a prendere le distanze da una società senz’anima. Questo processo produce alienazione: probabilmente la più pervasiva e insidiosa degenerazione della società contemporanea.
Martin Luther King

Una società giusta è quella che consente a tutti i suoi membri di avere l’accesso più ampio possibile ai beni di base: l’istruzione, la salute, il diritto di voto, e più in generale, la più completa partecipazione alle varie forme della vita sociale, culturale, economica, civile e politica. La società giusta organizza i rapporti socioeconomici, la proprietà e la distribuzione dei redditi e dei patrimoni, allo scopo di permettere ai membri meno privilegiati di beneficiare delle condizioni di vita migliori possibili. Una società giusta non implica uniformità e uguaglianza assoluta. La disuguaglianza dei redditi e dei patrimoni in una società può essere giusta, nella misura in cui è il risultato di aspirazioni diverse e di distinte scelte esistenziali, e se permette al contempo di migliorare le condizioni di vita e di aumentare le opportunità dei soggetti più svantaggiati.
Thomas Piketty, Capitale e ideologia

Il numero suppone l’addizione delle unità, che suppone un’identificazione degli elementi, che suppone una convinzione: A=1; B=1; A=B
A+B=1+1=2 e non vi è più né A né B.
Dire 2 uomini, è distruggere un individuo e un altro.
Paul Valéry, I principi d’an-archia pura e applicata

La forma ideale di società è quella anarchica, nella quale nessun uomo né gruppo di uomini prevarica l’altro.
James Buchanan

La Società, la vita «civilizzata» e organizzata possono esistere perché l’uomo può trattenere per un certo tempo gli impulsi dei suoi bisogni fisiologici, dei suoi istinti e delle sue irritazioni […]. Se l’uomo non potesse, in qualche misura, mettersi contro se stesso, se i doveri naturali dell’organismo venissero osservati rigorosamente e soddisfatti quanto più rapidamente, la società risulterebbe impossibile.
Paul Valéry, Cattivi pensieri

Io penso che abbiamo attraversato un periodo in cui troppi bambini e persone sono stati indotte a pensare «Io ho un problema, è compito dello Stato farvi fronte!» o «Io ho un problema, andrò a ottenere una borsa di studio per farvi fronte!», «Io sono un senzatetto, lo Stato deve darmi una casa!» e così stanno scaricando i loro problemi sulla società, e chi è la società? Non esiste nulla di simile! Esistono uomini e donne ed esistono famiglie e nessuno Stato può fare qualcosa se non attraverso le persone, e persone che badino a se stesse.
Margaret Thatcher

La questione non è come liberare l’individuo dal potere, ma come liberarci dal potere dell’individuo.
Miguel Benaysag

La società che all’ombra d’un suo crocifisso vuole in perpetuo che tu mentisca e ti lascia finanche morire se non rubi…
Sibilla Aleramo, Il passaggio

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