FRANCESCO DE GREGORI Sulla strada

Da «Sulla strada» (2012)

Probabilmente dev’essere strada
la vita lavorata
per il tempo ed il denaro
e la casa costruita

Come un ponte su una cascata
come un ponte su una cascata
e quel che vedi dai finestrini
di questa macchina usata

È difficile capire cos’è
ma dev’essere strada

E se quindi dev’essere strada
ci deve stare chi ci cammina
e chilometri di passeggiata
le poche case sulla collina

E dev’esserci acqua che piove
ci dev’essere acqua che piove
per il fiume che porta al mare
in fondo a questa vallata

E da qui non si vede granché
Ma dev’essere strada

E tu che parlavi una lingua
da tempo dimenticata
dov’è che l’avevo sentita?
quand’è che l’avevo scordata?

La tua voce era alta e credibile
oltre il suono della cascata
Ed un cielo di zucchero nero e di carta stellata
prometteva esperienza e mistero per tutta la strada

E c’era una porta segreta
E un’uscita mascherata
sotto gli occhi di un leone di pietra
e di una vergine chiacchierata

Usciti dalla notte dei tempi
o da una pagina patinata
E c’era pianto e stridor di denti
Ma poi la porta fu spalancata

E finalmente la banda passò a ripulire la strada
E finalmente la banda passò a ripulire la strada

Probabilmente dev’essere strada
anche la vita consacrata
al tuo corpo e alle tue mani
e alla curva complicata

E rasenta l’innocenza
e l’abisso e la cascata
E che conosce l’invenzione
prima ancora che sia inventata

E chi conosce la canzone
conosce la strada

E chi conosce la canzone
riconosce la strada

E chi conosce la canzone
riconosce la strada

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