GIACOMO LEOPARDI Ogni giardino è quasi un vasto ospitale

Da «Zibaldone»

Non gli uomini solamente, ma il genere umano fu e sarà sempre infelice di necessità. Non il genere umano solamente ma tutti gli animali. Non gli animali soltanto ma tutti gli altri esseri al loro modo. Non gl’individui, ma le specie, i generi, i regni, i globi, i sistemi, i mondi.
Entrate in un giardino di piante, d’erbe, di fiori. Sia pur quanto volete ridente. Sia nella più mite stagione dell’anno. Voi non potete volger lo sguardo
in nessuna parte che voi non vi troviate del patimento. Tutta quella famiglia
di vegetali è in istato di souffrance, qual individuo più, qual meno. Là quella
rosa è offesa dal sole, che gli ha dato la vita; si corruga, langue, appassisce. Continua a leggere “GIACOMO LEOPARDI Ogni giardino è quasi un vasto ospitale”

PIERO MARTIN Istruzione e merito. Perché la scuola non è uguale per tutti

Da MicroMega, 27 ottobre 2022

La storia di Carlo e quella di Annamaria. Due storie che dimostrano come la scuola non sia uguale per tutti. Parlare oggi di merito nella scuola dell’obbligo non può essere disgiunto dal riaffermare con forza il tema dell’uguaglianza.

Carlo ha 13 anni ed è in terza media. Un viso da bambino su un corpo magro, e naturalmente – come tutti i ragazzi della sua età – ha fame, tanta. Ma all’intervallo non ha mai la merenda, per pranzo pochi spiccioli che non bastano neppure per una fetta di pizza al taglio e dopo la scuola deve andare direttamente al campo sportivo per l’allenamento, con troppo poco cibo nello stomaco. Continua a leggere “PIERO MARTIN Istruzione e merito. Perché la scuola non è uguale per tutti”

Diritti

Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.
Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, art. 1

La diseguaglianza nei diritti genera l’immagine dell’altro come diseguale, ossia inferiore antropologicamente proprio perché inferiore giuridicamente.
Luigi Ferrajoli

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GIACOMO LEOPARDI A Silvia

«I Canti», XXI

[Silvia è] una giovane dai sedici ai diciotto anni [che] ha nel suo viso, ne’ suoi moti, nelle sue voci, salti ec, un non so che di divino, che niente può agguagliare. […] quel fiore purissimo, intatto, freschissimo di gioventù, quella speranza vergine, incolume che gli si legge nel viso e negli atti, o che nel guardarla concepite in lei e per lei; quell’aria di innocenza, di ignoranza completa del male, delle sventure, de’ patimenti; quel fiore insomma, quel primissimo fiore della vita.
Zibaldone, giugno 1828

Silvia, rimembri ancora
quel tempo della tua vita mortale,
quando beltà splendea Continua a leggere “GIACOMO LEOPARDI A Silvia”

MICHAEL YOUNG Scegliere uno significa sempre respingere molti

Da L’avvento della meritocrazia (1958)

Nel 1914, cioè all’inizio del periodo su cui mi sono specializzato, le classi superiori comprendevano un’equa percentuale di geni e di deficienti, e così le classi lavoratrici; o meglio, dato che sempre un certo numero di operai brillanti e fortunati sono riusciti a salire in alto nonostante la loro origine sociale di subordinati, le classi inferiori contenevano una percentuale di persone superiori quasi uguale a quella delle classi elevate. L’intelligenza era distribuita più o meno a caso. Ciascuna classe sociale appariva, in fatto di capacità mentale, una miniatura della società tout court, la parte era uguale al tutto. Il mutamento fondamentale degli ultimi cento anni, già discretamente avviato prima del 1963, è che l’intelligenza è stata ridistribuita tra le classi, e quindi la natura delle classi è cambiata. Continua a leggere “MICHAEL YOUNG Scegliere uno significa sempre respingere molti”

Ministeri

Cavolo, in questo profluvio di nomi nuovi di ministeri, i beni culturali sono rimasti, banalmente, beni culturali, e non, come era lecito aspettarsi, beni culturali e paesaggio nostrano o tradizioni nazionali o, come comanda la storia, ministero della cultura popolare, o cultura pop, o culpop.

Sull’associazione tra istruzione e merito ognuno si può fare l’idea che vuole, a partire dal curriculum del ministro in pectore (ma aspettiamo di vedere i sottosegretari per dare un giudizio definitivo). Per ora mi limitavo a osservare che dopo l’emmepì, il miur e il mi, avremo il mim. O forse minim.

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Sindrome Valditara

Ho ripescato un articolo scritto nel febbraio 2005 e pubblicato come «corsivo della redazione» su questo blog. Il casus belli la proposta dell’allora responsabile scuola di AN di assumere i precari, ma bloccando per alcuni anni (non specificava quanti anni) il diritto alla ricostruzione di carriera. Da notare che un anno dopo il centrosinistra vinse le elezioni e il ministro dell’istruzione, Giuseppe Fioroni, predispose un piano per assumere circa 150 mila precari in tre anni, senza condizioni. Il dato sconvolgente però è un altro, ed è utile per leggere la storia di questi ultimi 15 anni, e riguarda il numero di docenti pronti ad abboccare alla boutade di Valditara

Secondo i risultati di un sondaggio di «Orizzonte» Scuola quasi l’80% dei precari sarebbe disposto ad accettare il ruolo «anche a stipendio ridotto». Tra l’altro, il quesito è mal posto e perciò fuorviante. Continua a leggere “Sindrome Valditara”

Fica

Ci sono fiche che ridono e fiche che parlano; ci sono fiche pazze, isteriche, a forma di ocarina e ci sono fiche lussureggianti, sismografiche, che registrano il sorgere e il calare della linfa; ci sono fiche cannibalesche che si spalancano come le mascelle della balena e ti ingoiano vivo; ci sono anche fiche masochistiche che si chiudono come ostriche e magari dentro hanno un paio di perle; ci sono fiche ditirambiche che danzano ad ogni avvicinarsi del pene e si bagnano tutte d’estasi; ci sono fiche a porcospino, che lanciano gli strati ed agitano bandierine sotto Natale; ci sono fiche telegrafiche che sanno l’alfabeto Morse e lasciano la mente piena di linee e punti; ci sono fiche politiche, sature di ideologia Continua a leggere “Fica”