Cavolo, in questo profluvio di nomi nuovi di ministeri, i beni culturali sono rimasti, banalmente, beni culturali, e non, come era lecito aspettarsi, beni culturali e paesaggio nostrano o tradizioni nazionali o, come comanda la storia, ministero della cultura popolare, o cultura pop, o culpop.
Sull’associazione tra istruzione e merito ognuno si può fare l’idea che vuole, a partire dal curriculum del ministro in pectore (ma aspettiamo di vedere i sottosegretari per dare un giudizio definitivo). Per ora mi limitavo a osservare che dopo l’emmepì, il miur e il mi, avremo il mim. O forse minim.
Il primo passo del ministero dell’agricoltura e della sovranità alimentare sarà la battaglia del grano? O la battaglia del parmiggiano? Per me io sono disposto a partecipare alla battaglia della ribollita.