Da «Niente di nuovo sul fronte occidentale» (2013)
A Roma in via dell’Acquasparta,
nelle cantine di un vecchio palazzo,
c’è un armadio chiuso verso il muro,
da oltre quarant’anni sempre al buio.
Tra polvere, fascicoli e altre carte,
memorie di guerra e documenti,
troverai una carta da gioco
con il sorriso indecifrabile di un’algida regina.
E allora penserai a qualche scherzo
chissà cosa significa quel numero?
Chissà chi è passato e quando è stato?
Cosa voleva dire in quel modo?Nostra Signora dei Depistati,
solo chi indaga partecipa al tuo gioco.
Nostra Signora dei Depistati,
il tuo profumo sa di oblio del mio ricordo.
Si rincorrono i numeri e le carte,
non si sa quando la matta arriverà,
mentre si confondono le domande
non ricorderai come sei finito qua.
Cosa celava Via Monte Nevoso?
Chi c’era in quella casa di Via Gradoli?
Cosa nasconde la strada per Viterbo?
Chi ha parlato a Prodi dall’aldilà?
Quali omissis questi numeri han portato?
Cha carta penzolava ai frati Neri?
Cosa faceva il suo sorriso a Formello
sulla collina del suicida Whiskey Bar?
Nostra Signora dei Depistati,
solo chi cerca si ritrova nel tuo gioco.
Nostra Signora dei Depistati,
quante carte quel tuo mazzo ha preparato!
Il suo volto resta imperturbabile,
incorniciato da freschi fior di loto,
regina di segreti e di miraggi,
amante di giornalisti e generali.
Per i vialetti e le soffitte a Forte Braschi,
nei palazzi di governo e a Villa Wanda,
nelle aule di cento tribunali,
tra i corpi straziati di Capaci,
le sue carte danno numeri come al lotto
e ancora aspetti la combinazione,
aspetti pur sapendo che al suo gioco
i numeri non danno soluzione.
Nostra Signora dei Depistati,
solo chi indaga partecipa al tuo gioco.
Nostra Signora dei Depistati,
il tuo profumo sa di oblio del mio ricordo.
Nostra Signora dei Depistati,
solo chi indaga partecipa al tuo gioco.
Nostra Signora dei Depistati,
il tuo profumo sa di oblio del mio ricordo.