Sedia

Sono andato a casa sua, sono andato con i fiori
M’hanno detto che era uscita, che era andata a passeggiare
Ma vedevo un’ombra appesa la vedevo dondolare
L’ombra non voleva stare sulla sedia di lillà
Alberto Fortis, La sedia di lillà

Davanti a me c’è una sedia. Una bella sedia rossa in legno con quattro gambe, il sedile su cui sedersi, lo schienale. Esiste, la sedia, di per sé? Ovviamente sì: esiste indipendentemente da me. Ma, un momento: noi la chiamiamo sedia perché la usiamo per sederci. Ci sarebbe il concetto stesso di sedia, senza l’umanità che si siede? Forse no, ma anche se qualcuno non fosse a conoscenza della funzione di una sedia, i suoi componenti esisterebbero comunque, il legno rosso e lucido di cui è fatta sarebbe lì di per sé. Ma cosa significa «rosso»? Essere rosso si riferisce a un’interazione tra il legno, la luce e particolari recettori dei nostri occhi. La maggior parte degli animali non vede i colori come gli umani. Quindi la sedia è rossa rispetto a me, non di per sé.

Carlo Rovelli, Tutto è relazione, «New Scientist», tradotto da «Internazionale». 1407, 30 aprile 2021

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