Non ho trovato questo libro interessante, né particolarmente stimolante. All’inizio mi sembrava abbastanza divertente, niente di più. Mi rendo conto che potrebbe essere anche un pamphlet antimoratti, e questo è sicuramente un pregio, ma dubito che susciti nel pubblico una sia pur minimale pulsione critica nei confronti della riforma. E questo perché l’intento principale è quello di strizzare gli occhi al lettore, cucinargli con diverso condimento quattro ben studiati luoghi comuni sulla scuola di oggi, vendere copie e copie.
All’inizio c’è una discreta pars destruens in cui si ironizza sui simboli e sul linguaggio della “nuova scuola”: il pof, i progetti, le figure strumentali, per esempio, ma anche il recupero, i debiti, gli obiettivi. Difficile, per addetti ai lavori annoiati da tanta inutile propaganda, non condividere almeno la penna felice con cui i rituali degli anni novanta sono rappresentati e duramente ridicolizzati. E condannati, senza pietà, il lassismo imperante, l’appiattimento culturale, i pedagogismi. Ancora più difficile, per il grande pubblico, non cogliere il disfattismo che trapela, anzi tracima dalle mura scolastiche. Continua a leggere “I muri bianchi non fanno pensare ovvero “La scuola raccontata al mio cane” di Paola Mastrocola”