Da «I Malavoglia», cap. 4
Il peggio era che i lupini li avevano presi a credenza, e lo zio Crocifisso non si contentava di «buone parole e mele fradicie», per questo lo chiamavano Campana di legno, perché non ci sentiva da quell’orecchio, quando lo volevano pagare con delle chiacchiere, e diceva che «alla credenza ci si pensa».
Egli era un buon diavolaccio, e viveva imprestando agli amici, non faceva altro mestiere, che per questo stava in piazza tutto il giorno, colle mani nelle tasche, o addossato al muro della chiesa, con quel giubbone tutto lacero che non gli avreste dato un baiocco; ma aveva denari sin che ne volevano, e se qualcheduno andava a chiedergli dodici tarì glieli prestava subito Continua a leggere “GIOVANNI VERGA Chi fa credenza senza pegno, perde l’amico, la roba e l’ingegno”