ASCANIO CELESTINI Se è davvero la sua borsa mi dica che cosa contiene

Da Museo Pasolini

Un cliente compra le Marlboro. Un altro prende le cartucce per ricaricarsi la sigaretta elettronica. Prima di smettere io fumavo le Nazionali. Oggi fumerei le MS. La gente dell’età mia si fuma quelle. So’ sigarette che consumiamo solo noi che c’abbiamo più di 70 anni.
«Mario – dice la cassiera a due anziani che stanno seduti da un pezzo a giocare a tresette – se volete giocà a carte dovete consumare. Questa non è una bisca e nemmeno un’osteria. Abbiate pazienza». E così per pagarsi lo stazionamento al tavolo si prendono due Campari. Anche io mi sono modernizzato e tiro fuori la carta per pagare. «Mi dispiace signore» dice la cassiera «oggi non c’è la connessione, non mi funziona il pos. Ma può andare a prelevare in banca. C’è il Montepaschi in piazza Fontana. Passando da Via Pattari sono 5 minuti a piedi».

Faccio 200 metri, ma non è vero che c’è il Montepaschi. Sulla facciata di marmo grigio c’è la scritta in maiuscolo BANCA NAZIONALE DELL’AGRICOLTURA. Entro dentro il portone di vetro e trovo la rotonda. La stessa di sempre. In mezzo ci sta quel bel tavolo ottagonale grande che c’è sempre stato. Pesante, di mogano, coperto da una lastra di cristallo. Tutt’intorno chiacchierano una quindicina di persone.
E sotto al tavolo vedo la borsa mia.
«Porcamadosca – penso – ma guarda un po’ ‘ndo stava! Diceva mio padre quando mi perdevo qualcosa: cercala indò l’hai messa».
Vado per prenderla. Uno mi guarda strano, cose se fossi un ladro.
Mi giustifico: «è la mia borsa».
E quello mi fa: «se è davvero la sua mi dica che cosa contiene».

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