Definizione
«rifiuto: qualunque materia solida o liquida scarto di un processo, di provenienza domestica, agricola o industriale. I r. sono classificati secondo l’origine in r. urbani (interni ed esterni) e r. speciali, divisi, a loro volta, in r. pericolosi e r. non pericolosi. Negli ultimi decenni la produzione di r. è progressivamente aumentata quale diretta conseguenza dello sviluppo economico e industriale, dell’incremento di popolazione e dell’espansione delle aree urbane. I problemi relativi allo smaltimento hanno assunto proporzioni sempre maggiori, anche a causa della moltiplicazione delle tipologie dei r. prodotti, che risultano sempre più nocivi per l’ambiente. In termini di bilancio ambientale, la quantità crescente di r. prodotti rappresenta una misura dell’impoverimento delle risorse terrestri e lo smaltimento comporta notevole perdita di materiali ed energia».
[fonte: Enciclopedia Treccani]
Classificazione
I rifiuti urbani
- rifiuti domestici anche ingombranti
- rifiuti provenienti dallo spazzamento delle strade
- rifiuti di qualunque natura o provenienza, giacenti sulle strade ed aree pubbliche
- rifiuti vegetali provenienti da aree verdi, quali giardini, parchi e aree cimiteriali.
I rifiuti urbani pericolosi (RUP)
I rifiuti urbani pericolosi sono costituiti da tutta quella serie di rifiuti che, pur avendo un’origine civile, contengono al loro interno un’elevata dose di sostanze pericolose e che quindi devono essere gestiti diversamente dal flusso dei rifiuti urbani “normali”. Tra i RUP, i principali sono i medicinali scaduti e le pile.
I rifiuti speciali
- I rifiuti da lavorazione industriale
- i rifiuti da attività commerciali
- i rifiuti derivanti dall”attività di recupero e smaltimento di rifiuti, i fanghi prodotti da trattamenti delle acque e dalla depurazione delle acque reflue e da abbattimento di fumi
- i rifiuti derivanti da attività sanitarie
- i macchinari e le apparecchiature deteriorati ed obsoleti
- i veicoli a motore, rimorchi e simili fuori uso e loro parti
- altri.
I rifiuti speciali pericolosi
I rifiuti speciali pericolosi sono quei rifiuti generati dalle attività produttive che contengono al loro interno un’elevata dose di sostanze inquinanti. Per questo motivo occorre renderli innocui, cioè trattarli in modo da ridurne drasticamente la pericolosità. Nella normativa precedente rispetto a quella in vigore attualmente, tali rifiuti erano definiti come rifiuti tossico nocivi.
- raffinazione del petrolio
- processi chimici
- industria fotografica
- industria metallurgica
- oli esauriti
- solventi
- produzione conciaria e tessile
- impianti di trattamento dei rifiuti
- ricerca medica e veterinaria
[fonte: La classificazione dei rifiuti]
Smaltimento
Lo smaltimento, cito ancora dall’Enciclopedia Treccani, «è un insieme di attività industriali che hanno lo scopo, attraverso il trattamento dei r., di dar loro una destinazione finale igienicamente e socialmente accettabile. Prescindendo dai sistemi che hanno solo un valore storico e documentario, le principali tecniche di smaltimento sono: la discarica controllata (discarica), l’incenerimento mediante l’uso di inceneritori attrezzati con impianti di controllo e purificazione dei fumi emessi, il compostaggio e il riciclaggio . Indipendentemente dalle tecniche di trattamento utilizzate, in sistemi integrati di recupero, riciclaggio, compostaggio, incenerimento, di solito esercitati in impianti appositamente dedicati chiamati piattaforme polifunzionali (➔ piattaforma), percentuali non indifferenti della massa iniziale risultano inutilizzabili, non fermentescibili o incombustibili unitamente ai residui di ogni singolo processo e quindi devono essere avviate a dimora finale in discariche controllate le quali, sia per il ridotto volume del materiale che così accolgono, sia per la qualità, possono essere facilmente localizzate, impiantate e gestite con maggiore economicità».
I centri di raccolta
Autodefinizione dell’Ama (Azienda Municipale Ambiente di Roma): «I Centri di Raccolta Ama S.p.A. sono strutture gratuite attrezzate per la raccolta e l’avvio al recupero di rifiuti che non vanno MAI gettati nei cassonetti».
Cosa si può consegnare nei centri raccolta:
- Rifiuti ingombranti
- Apparecchiature elettriche ed elettroniche e RAEE
- Rifiuti speciali
Rifiuti ingombranti
- armadi di plastica e armadi con materiale misto (altrimenti nel legno)
- bicchieri di cristallo
- biciclette, tricicli
- contenitore di vetro di grandi dimensioni (quelle che non entrano nelle campane)
- canaline di plastica
- cancelletti per bambini che siano in materale misto
- cassette di frutta miste ma non di attività commerciale
- contenitori in plastica tipo bacinelle
- divani
- finestre con vetro all’interno
- giocattoli in plastica
- materassi (max 3 singoli o 1 matrimoniale a volta)
- materiale plastico es.: tavolini/sedie
- mobili in formica e materiale lamianto e misto
- ombrelloni
- padelle e pentole in pietra
- pennelli da pittura
- pirex
- plafoniere senza lampada e fili elettrici
- poltrone
- porte con il vetro all’interno
- reti con doghe in quanto materiali misti
- reti di plastica di contenimento
- sedie di materiale misto anche da ufficio
- stendini in plastica
- tapparelle e serrande
- tappeti che non entrano nella raccolta stradale dei vestiti.
- tavola da stiro
- ausili sanitari per disabili:
- carrozzine
- stampelle
- deambulatori
- ausili anti decubito
- materassini
- sedute per wc e doccia
- moto carrozzine elettriche
I RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) si suddividono in
- R1 Grandi elettrodomestici “Refrigeranti”: condizionatori, frigoriferi, congelatori
- R2 Grandi elettrodomestici “Caldi”: stufe, forni, macchine del gas, lavastoviglie, lavatrici, scaldabagni
- R3 Monitor e Tv: televisori e monitor pc, pannelli fotovoltaici (di misura massima orientativamente circa 200 x 80, consentiti 1 pz oppure n. 3 pz di piccola dimensione (orientativamente 70×80)
- R4 Piccoli elettrodomestici: aspirapolveri di tutti i generi ad eccezione di quelli industriali, ferri da stiro, robot da cucina elettrici, phon, radio, fili elettrici, telefonini, cordless, piastre per capelli, piastre elettriche da cucina, stampanti piccole senza toner, fotocopiatrici piccole senza toner, tastiere, pc, mouse, calcolatrici, tower del pc, tablet, carica batterie, termosifoni elettrici, ventilatori, decoder digitali terrestri, giradischi, telecomandi, torce, bilance a batteria.
- R5 Lampade a Neon fino ad 1 metro (non superiore perché indurstriale) lampade a basso consumo, circoline neon e piccoli neon.
Ama avverte (con un carattere tutto maiuscolo) che: «IN TUTTI I CASI DOVE È PRESENTE UNA BATTERIA VA RIMOSSA E NON VA GETTATA INSIEME ALL’ELETTRODOMESTICO MA VA GETTATA DENTRO AL CONTENITORE PILE A SECCO».
I rifiuti speciali si suddividono a seconda dei materiali di cui sono composti. Alcuni rifiuti speciali sono anche pericolosi. Per ogni categoria di rifiuti speciali Ama segnala tipologie di rifiuti non ammessi. Alcuni esempi:
Legno
- mobili in legno
- tavole in truciolato
- pavimenti in legno che non abbiano attaccatto colla o calcinaccio
- sedie e tavoli solo in legno
non sono ammessi:
- bancali
- cassette della frutta sono in piccole quantità
Metallo
- rame
- alluminio
- ferro
- ghisa
- lastre di ferro
- tubi di ferro
- mobili in metallo (esempio scaffalature)
- tavoli in metallo
- reti a molle
- pentole in acciaio alluminio e ferro
- piastra in ghisa
- stendini in metallo
Imballaggi (in carta e cartone)
- imballaggi in carta e cartone
- cartoni
non sono ammessi:
- libri
- documenti
- riviste
- archivi cartacei
[fonte: Ama]
Approfondimenti:
Maurizio Bongioanni, Cosa sono le microplastiche e perché fanno male alla salute umana e del Pianeta, da Lifegate, 21 febbraio 2018
La promessa irrealizzabile di Roberto Gualtieri. Il piano straordinario del comune per la rimozione dei rifiuti si scontra con gravi problemi di fondo, «L’Essenziale», 20 novembre 2021
Daniela Carrizo, Aggiustare tutto per buttare meno, «Red/Acción» (Argentina), tradotto da «Internazionale», 11 febbraio 2022