Allegoria

(composto greco di állos, «altro», e agoréuo, «parlo») figura retorica per la quale il riferimento a una certa circostanza richiama un senso più nascosto e profondo, spesso una realtà astratta come un vizio, una virtù, un’istituzione, un evento ecc. Secondo gli studiosi di retorica, è un «metalogismo», ovvero un procedimento che, partendo da un significato di base (detto «letterale»), porta a un diverso livello di senso costruito logicamente, ma al quale si può accedere solo conoscendo il contesto culturale del testo e decifrando il codice segreto dell’autore.

Da Sergio Bologna – Patrizia Rocchi, Letteratura visione del mondo

OSIP MANDEL’STAM Noi viviamo e non sentiamo più il paese

Noi viviamo e non sentiamo più il paese,
i nostri discorsi non raggiungono dieci passi,
e dove c’è posto per mezza discussione,
ti parlano sempre del montanaro del Cremlino.
I suoi ditoni sono grassi come vermi,
e le parole giuste, pesi di ginnasta,
i suoi occhiacci ridono
e i suoi gambali scintillano. Continua a leggere “OSIP MANDEL’STAM Noi viviamo e non sentiamo più il paese”

ALESSANDRO MANZONI Il debol parere di Renzo

Da «I promessi sposi», cap. 14

Intanto il sole era andato sotto, le cose diventavan tutte d’un colore; e molti, stanchi della giornata e annoiati di ciarlare al buio, tornavano verso casa. Il nostro giovine, dopo avere aiutato il passaggio della carrozza, finché c’era stato bisogno d’aiuto, e esser passato anche lui dietro a quella, tra le file de’ soldati, come in trionfo, si rallegrò quando la vide correr liberamente, e fuor di pericolo; fece un po’ di strada con la folla, e n’uscì, alla prima cantonata, per respirare anche lui un po’ liberamente. Fatto ch’ebbe pochi passi al largo, in mezzo all’agitazione di tanti sentimenti, di tante immagini, recenti e confuse, sentì un gran bisogno di mangiare e di riposarsi Continua a leggere “ALESSANDRO MANZONI Il debol parere di Renzo”

RENATA PULEO Merito fra dono e debito. Breve biografia di una parola e del suo successo

(intervento di Renata Puleo al convegno «Bonus in fabula» promosso dai docenti della scuola primaria Longhena, Bologna, il 14 giugno 2017)

È possibile meritare qualcosa, che sia premio o castigo, senza il concorso dell’Altro?

Nel mio gruppo – da quando abbiamo iniziato a lavorare sulla valutazione, sull’INVALSI, sul servizio nazionale di valutazione –  ci siamo sempre mantenuti su due piani di ricerca. Con appartenenze politiche e sindacali diverse e un retroterra marxista in comune, abbiamo puntato la barra sui cambiamenti antropologico culturali indotti dal neoliberismo, cornice senza la quale è impossibile comprendere quel che è avvenuto e avviene nella scuola. Continua a leggere “RENATA PULEO Merito fra dono e debito. Breve biografia di una parola e del suo successo”

Metateatro

Rappresentazione teatrale che ha come oggetto il teatro stesso e le sue convenzioni, come la messa in scena di una rappresentazione all’interno del dramma (per esempio con personaggi della trama che recitano a loro volta la parte di attori, «teatro nel teatro») o con personaggi che rompono l’illusione teatrale, svelando al pubblico gli artifici della messa in scena.

Da Gian Biagio Conte – Emilio Pianezzola, La Bella Scola

GUIDO GUINIZZELLI Io vogliọ del ver la mia donna laudare

Io vogliọ del ver la mia donna laudare
ed asembrarli la rosa e lo giglio:
più che stella dïana splende e pare,
e ciò ch’è lassù bello a lei somiglio.

Verde river’ a lei rasembro e l’âre,
tutti color di fior’, giano e vermiglio,
oro ed azzurro e ricche gioi per dare:
medesmo Amor per lei rafina meglio.

Passa per via adorna, e sì gentile
ch’abassa orgoglio a cui dona salute,
e fa ’l de nostra fé se non la crede; Continua a leggere “GUIDO GUINIZZELLI Io vogliọ del ver la mia donna laudare”

HENRY MILLER L’odore che resta sulle dita dopo che si è giocato con una donna

Da «Tropico del Capricorno»

A nessuno piaceva il dottor McKinney; si portava dietro odor di iodoformio e di piscio di cavallo rancido. A volte il fossetto davanti al suo ambulatorio era pieno di sangue e d’inverno il sangue si gelava e dava un aspetto strano al suo marciapiede. Di tanto in tanto arrivava il gran carretto a due ruote, un carretto scoperto che puzzava quanto mai, e ci buttavano sopra un cavallo morto. O meglio ce la issavano, la carcassa, con una lunga catena che faceva un cigolio come il mollar d’un’ancora. È infame l’odore del cavallo morto, gonfio, e la nostra strada era piena di cattivi odori. All’angolo c’era la bottega di Paul Sauer, dove si ammucchiavano fin per strada le pelli grezze e le pelli conciate Continua a leggere “HENRY MILLER L’odore che resta sulle dita dopo che si è giocato con una donna”

UMBERTO ECO Le 40 regole per parlare bene l’italiano

1. Evita le allitterazioni, anche se allettano gli allocchi.
2. Non è che il congiuntivo va evitato, anzi, che lo si usa quando necessario.
3. Evita le frasi fatte: è minestra riscaldata.
4. Esprimiti siccome ti nutri.
5. Non usare sigle commerciali & abbreviazioni etc.
6. Ricorda (sempre) che la parentesi (anche quando pare indispensabile) interrompe il filo del discorso.
7. Stai attento a non fare… indigestione di puntini di sospensione.
8. Usa meno virgolette possibili: non è “fine”.
9. Non generalizzare mai.
10. Le parole straniere non fanno affatto bon ton. Continua a leggere “UMBERTO ECO Le 40 regole per parlare bene l’italiano”

Riso

Pensarono alcuni che siccome l’uomo è definito per animale intellettivo o razionale, potesse non meno sufficientemente essere definito per animale risibile; parendo loro che il riso non fosse meno proprio e particolare all’uomo che la ragione. Cosa certamente mirabile è questa che nell’uomo, il quale infra tutte le creature è la piú travagliata e misera, si trovi la facoltà del riso, aliena da ogni altro animale. Mirabile ancora si è l’uso che noi facciamo di questa facoltà: poiché si veggono molti in qualche fierissimo accidente, altri in grande tristezza d’animo, altri che quasi non serbano alcuno amore alla vita, certissimi della vanità di ogni bene umano, presso che incapaci di ogni gioia, e privi di ogni speranza, nondimeno ridere. Anzi, quanto conoscono meglio la vanità dei predetti beni, e l’infelicità della vita; e quanto meno sperano, e meno eziandio sono atti a godere, tanto maggiormente sogliono i particolari uomini essere inclinati al riso. Continua a leggere “Riso”