VII
Cosa (non) ho letto nel 2022
31 dicembre 2022
Nel 2022 ho riletto 1984, per la precisione ho riletto le parti che avevo già letto e ho letto per la prima volta le parti che nella mia edizione mancavano (un fascicolo su quattro si ripeteva, allora mi sarà sembrato un sollievo). Quindi, sono costretto a scrivere che il miglior libro del 2022, a prescindere da 1984, è stato Il valzer degli addii di Milan Kundera. Avevo pensato di prendere Stalingrado per il covid e l’ho guardato con una certa voluttà in una coop dell’Isola d’Elba il giorno che sentivo che saliva. E invece mi sono fatto il covid con Gerschenkron che aspettava da anni e appena sono uscito sono andato di corsa a prendere Kundera e subito dopo Noi però gli abbiamo fatto le strade di Francesco Filippi sul colonialismo italiano e la mentalità, una cosa sempre attuale, riguardo alla mentalità. Tra gli altri Revolutionary Road di Yates e Trash di Dorothy Allison hanno ripagato le attese, Tre piani di Eshkol Nevo è meglio del film di Nanni Moretti.
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