È magnifico, quello che Hollywood sa fare di una nullità. Fa una radiosa immagine di bellezza femminile di una donnetta trasandata che dovrebbe starsene a stirare le camicie di un camionista; fa un campione di virilità, dagli occhi splendenti e dal sorriso luminoso, traboccante di sex appeal, di un ragazzotto troppo cresciuto che era destinato ad andarsene al lavoro col calderino della colazione. Di una chellerina del Texas, dotata della profondità culturale di una protagonista di fumetti umoristici fa una cortigiana internazionale, sposata sei volte con sei milionari e tanto decadente e blasé che la sua idea di un brivido consiste nel sedurre il facchino che le trasporta i mobili con la canottiera intrisa di sudore.
Da Raymond Chandler, La sorellina