[Da «The Atlantic», tradotto da «Internazionale», 1401, 19 marzo 2021]
Viviamo su un pianeta selvaggio, un globo traballante in continua eruzione e sommerso dagli oceani che vaga nel vuoto portandosi dietro una gigantesca esplosione termonucleare. Grandi rocce sfrecciano verso l’alto, e sulla superficie terrestre interi continenti si scontrano, si frantumano e di tanto in tanto si ribaltano, uccidendo quasi ogni forma di vita. II nostro pianeta è instabile. Quando l’invisibile attrazione dei corpi celesti punta la Terra verso una nuova stella polare, Io spostamento della luce solare può prosciugare il deserto del Sahara o riempirlo di ippopotami. Fatto ancora più interessante per noi oggi, nel corso della storia un cambiamento nella composizione dell’atmosfera della Terra di appena Io 0,1 per cento ha determinato il passaggio da afose foreste pluviali artiche a quasi un chilometro di ghiaccio sopra Boston. La trascurabile componente dell’aria che determina questa differenza è l’anidride carbonica.