Da Il borghese Pellegrino
Secondo Gazzolo allungò una mano verso il sigaro. Ma una volta presolo, invece di accenderlo, lo stritolò fra le dita chiuse a pugno. Quindi, con apparente calma, cominciò a strusciare il palmo sulla scrivania, per liberarlo dal tabacco che vi era rimasto appiccicato.
— Suppongo che abbiate delle prove a guarentigia delle vostre assurde affermazioni — disse, con apparente calma.
— Le prove, dite. Potreste chiedere al vostro maggiordomo di togliersi i guanti?
Secondo Gazzolo guardò il professor Mantegazza come se non lo riconoscesse più.
— Cosa c’entra questo?
— Per favore, commendator Gazzolo. O glielo chiedete voi o glieli toglierò io.
Secondo Gazzolo si voltò verso il maggiordomo. Che di solito era impassibile, ma colorito. Invece in quel momento era pallido.
— Bartolomeo, togliti i guanti.
Il domestico eseguì, con le mani che tremavano.
Mantegazza andò verso di lui, e con delicatezza professionale voltò la destra all’insù. Poi, la sinistra. Su entrambi i palmi c’erano delle grosse scottature. Scottature di aspetto strano, traslucide.
— Sono ustioni da freddo — disse il Mantegazza, con tono diagnostico. — Le tipiche lesioni di chi maneggia senza adeguate protezioni il ghiaccio secco.
Troppo bello, dai. L’assassino è il maggiordomo?