La cultura […] intesa nel suo ampio senso etnografico, è quell’insieme complesso che include la conoscenza, le credenze, l’arte, la morale, il diritto, il costume e qualsiasi altra capacità e abitudine acquisita dall’uomo come membro di una società.
Edward Burnett Tylor, Primitive Culture
Quando uno ha imparato a leggere e scrivere mi pare che basti, è anche troppo. E poi, a cosa mi sarebbe servita quella cultura a cui mio padre panettiere e mia mamma tenevano tanto? Qual è l’utilità nella vita di tutti i giorni? Cosa si fa, non dico con l’analisi logica, ma con Achille e Ulisse, col genitivo e l’ablativo, con Napoleone e Alessandro, con l’America e l’Australia? Quando si sono imparate tutte queste cose e poi si possiedono, come si utilizzano? Mi chiedevo: Achille e l’analisi logica sono cose da mangiare, bere, che si possono comprare e vendere, insomma sono oggetti che quando li posseggo sono lì davanti a me, tali da darmi la certezza che non solo esistono, ma hanno anche un peso, una forma, un colore, in definitiva, una vita? Quando sarò grande e avrò Alessandro e il genitivo cosa ne farò. Cosa costruirò con essi? Che soldi guadagnerò?
Goffredo Parise, Il crematorio di Vienna