Il tennis (il nome può essere tradotto in italiano con un termine arcaico non più in uso quale «schiaffo palla») è uno sport della racchetta che vede opposti due giocatori (uno contro uno, incontro singolare) o quattro (due contro due, incontro di doppio) in un campo da gioco diviso in due metà da una rete alta 0,914 m al centro e 1,07 m ai lati.
Da Wikipedia
Le infinite radici della bellezza del tennis sono autocompetitive. Si compete con i propri limiti per trascendere l’io in immaginazione ed esecuzione. Scompari dentro il gioco: fai breccia nei tuoi limiti: trascendi: migliora: vinci.
David Foster Wallace, Infinite Jest
Ogni palla che atterra sulla vostra parte di campo ma non siete sicuri se è dentro o fuori: datela buona. Ecco come rendersi invulnerabili da chi usa mezzucci. Come non perdere mai la concentrazione. Ecco come ripetersi, quando u avversario magari vi ruba i punti, che una volta corre il cane e una volta la lepre. Che la punizione di un gioco poco sportivo è sempre autoinflitta.
David Foster Wallace, Infinite Jest
Prima di andare sulla linea di fondo e cominciare a palleggiare per riscaldarsi a Schacht piace perdere un po’ di tempo sulla sua sedia, a battere una Head contro le corde di un’altra Head e sentire dal suono qual è quella incordata con la tensione più giusta, aggiustare l’asciugamano sullo schienale della sedia […], poi gli piace anche trafficare un altro po’ sulla linea di fondo, ripulirsi da eventuali granelli di lanugine della palla o minuscole goccioline o particelle che gli si fossero attaccate durante i conati al freddo di Pemulis, sistemarsi la ginocchiera, allargare le braccia come se fosse in croce ed estenderle per allungare i pettorali. L’avversario attende pazientemente facendo roteare il suo strumento di polibutilene; e quando finalmente cominciano a palleggiare, l’avversario ha sul volto un’espressione ben disposta.
David Foster Wallace, Infinite Jest