My make-up may be flaking but my smile, still, stays on (2)

Notizia del giorno. Azzolina, la nuova ministra della Pubblica istruzione, ha copiato la tesina di specializzazione della SSIS. Ha ripreso interi brani da testi specialistici senza virgolettare, tra cui il Dizionario di psicologia di Umberto Galimberti. Ehm, in altri Paesi per notizie del genere i ministri si dimettono. Qua da noi è prevista la fucilazione.

Zio lupo (fiaba contadina)

C’era una bambina golosa. Un giorno di Carnevale la maestra dice alle bambine:
– Se siete buone a finire la maglia, vi do le frittelle.
Ma quella bambina non sapeva fare la maglia, e chiese d’andarsene al camerino. Si chiuse là dentro e ci si addormentò. Quando tornò in scuola, le altre bambine si erano mangiate tutte le frittelle. E lei andò a piangere da sua madre e a raccontarle tutta la storia.
– Sta’ buona, poverina. Ti farò io le frittelle – disse la mamma.
Ma la mamma era tanto povera che non aveva nemmeno la padella.
– Va’ da Zio Lupo, a chiedere se ci presta la padella.
– La bambina andò alla casa di Zio Lupo. Bussò: « Bum, bum».
– Chi è? Continua a leggere “Zio lupo (fiaba contadina)”

JONATHAN FRANZEN Smettiamo di fingere

[da «The New Yorker», tradotto da «Internazionale», 1329, 8 settembre 2019]

«C’è molta speranza, infinita speranza», dice Franz Kafka, «ma non per noi». Un aforisma adeguatamente mistico da parte di uno scrittore i cui personaggi perseguono obiettivi apparentemente raggiungibili che, in maniera tragica o divertente, non riescono mai a conseguire. Eppure a me sembra, nel nostro mondo dove le tenebre avanzano in fretta, che sia vero anche il contrario della battuta di Kafka: non c’è nessuna speranza, tranne che per noi.

Sto parlando, naturalmente, del cambiamento climatico. Continua a leggere “JONATHAN FRANZEN Smettiamo di fingere”