Spesso l’espansione militare carolingia fu accompagnata da un forte amato missionario: conquistare nuove terre e Sottomettete nuove significava anche ampliare l’Europa cristiana. Ciò portò frequentemente i conquistatori ad avviare un’evangelizzazione forzata, senza alcuna attenzione per le tradizioni dei popoli sottomessi. Assai significativo per comprendere l’intreccio tra conquista militare ed evangelizzazione è un capitolare (Capitulatio de partibus Saxoniae) emesso da Carlo Magno nel pieno della lotta contro i Sassoni tra il 775 e il 790, nel quale erano previste pene assai dure nei confronti di coloro che non avessero abbandonato i loro culti tradizionali anche dopo esser caduti sotto la dominazione franca o avessero posto in pericolo la comunità cristiana.
[…] Ciò piacque a tutti, e cioè che le chiese di Cristo, che vengono ora costruite in Sassonia e sono consacrate a Dio, non abbiano un onore minore, ma uno maggiore e superiore rispetto a quanto hanno avuto le cose false degli idoli.
Se qualcuno sarà entrato con violenza in chiesa e vi avrà tolto qualcosa con la forza o col furto, o avrà bruciato la stessa chiesa col fuoco, costui dev’essere condannato a morte.
Se qualcuno avrà trascurato il santo digiuno quaresimale per disprezzo della cristianità e avrà mangiato della carne, sia condannato a morte; ma, tuttavia, sia deciso dal sacerdote, se per caso costui non abbia mangiato la carne per necessità
Se qualcuno avrà ucciso un vescovo o un sacerdote o un diacono, sia punito parimenti con la morte.
Se qualcuno, ingannato dal diavolo, avrà creduto, secondo l’uso pagano, che un uomo o una donna sia una strega e mangi gli uomini e, a causa di questo, l’abbia bruciata ed abbia dato in pasto la sua carne, o egli stesso l’ abbia mangiata, sia condannato a morte.
[testo e introduzione da Reti Medievali]